20 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Frutta che fa bene

Avocado, i suoi semi efficaci contro virus, problemi cardiaci e cancro

L’avocado è stato trovato efficace nell'abbassare il colesterolo, promuovere la perdita di peso e altri potenziali benefici. Un nuovo studio rivela che i semi possono essere efficaci contro virus, cancro e problemi cardiovascolari

Avocado, dai semi si ricavano preziose sostanze benefiche
Avocado, dai semi si ricavano preziose sostanze benefiche Foto: Shutterstock

WASHINGTON – Buone notizie per chi ama la frutta esotica, e non solo: dell’avocado è stato scoperto che non bisogna buttare via niente, perché può essere molto utile per la salute. In particolare, gli scienziati hanno trovato che la buccia dei semi, considerati un prodotto di scarto, è una vera miniera di sostanze benefiche e utili per combattere tutta una serie di malattie problemi di salute come, per esempio, virus e relative infezioni, problemi cardiaci e cardiovascolari e addirittura tumori e cancro. La scoperta è stata presentata al 254° National Meeting & Exposition of the American Chemical Society, tenutosi a Washington DC.

Dell’avocado si sa che…
Sono numerosi gli studi che hanno suggerito come l’avocado sia un frutto dalle molte proprietà. Per esempio si era già osservato come potesse essere d’aiuto nel ridurre il colesterolo ‘cattivo’ o LDL, come promuovesse la perdita di peso, ridurre il rischio di sindrome metabolica e così via. Ora, gli scienziati del Dipartimento di Chimica presso l’Università del Texas Rio Grande Valley hanno scoperto che anche i semi sono molto utili; anzi potrebbero essere anche più utili del frutto stesso.
«Potrebbe benissimo essere che i gusci dei semi di avocado, che la maggior parte della gente considera come un rifiuto di scarto, siano in realtà il gioiello nel gioiello perché i composti medicinali all’interno di essi possono essere utilizzati per curare il cancro, le malattie cardiache e altre condizioni – ha spiegato il dott. Debasish Bandyopadhyay, coautore dello studio – I nostri risultati suggeriscono anche che i gusci dei semi sono una potenziale fonte di prodotti chimici utilizzati nelle materie plastiche e negli altri prodotti industriali».

Tonnellate di frutti
A oggi si stima che nel mondo vengano prodotte ogni anno circa 5 milioni di tonnellate di Avocado. Come avviene per molti tipi di frutta, nella maggior parte dei casi si consuma la polpa e si scartano i semi. Questi sono dunque gettati nei rifiuti, ma alcune industrie li recuperano per spremerli e ottenere l’olio di avocado. Solo che, anche in questo caso, il guscio o la scorza di questi semi è considerata un prodotto di scarto e non viene utilizzata. Il bello è che proprio il guscio è stato trovato essere una miniera di sostanze benefiche e potenzialmente utilizzabili per produrre rimedi o farmaci. La scoperta è avvenuta dopo che i ricercatori hanno deciso di analizzare la buccia dei semi per capire da cosa fosse composta, visto che il frutto è considerato avere numerose proprietà.

L’analisi dei semi
Bandyopadhyay e colleghi hanno analizzato circa 300 semi di avocado secchi ridotti poi in polvere, ricavandone circa 590 grammi di polvere. Dopo la lavorazione aggiuntiva, la polvere ha prodotto circa tre cucchiaini di olio e poco più di 28 grammi di cera di buccia. Utilizzando l’analisi di spettrometria-cromatografia di massa a gas, il team di ricerca ha scovato 116 composti nell’olio e 16 nella cera. Molti di questi composti non sembrano essere presenti nei semi stessi.
Tra i costituenti dell’olio, i ricercatori hanno rinvenuto la presenza di alcool behenilico (noto anche come docosanolo), che è un ingrediente chiave utilizzato nei farmaci antivirali; eptacosano (un idrocarburo) che potrebbe inibire la crescita delle cellule tumorali e acido dodecanoico, che aumenta i livelli di lipoproteine ad alta densità, ovvero il colesterolo HDL e, di conseguenza, ridurre il rischio di aterosclerosi.
Nella cera ricavata dal guscio dei semi, i ricercatori hanno rilevato la presenza benzil butil ftalato, un plastificante utilizzato per promuovere la flessibilità in numerosi prodotti sintetici dalle tende da doccia a dispositivi medici; del Bis (2-butossietil) ftalato, utilizzato nei cosmetici e butilato idrossitoluene (BHT), un additivo alimentare.
Gli scienziati, forti di questa scoperta hanno dichiarato che i prossimi passi saranno quelli di modificare i composti trovati nei semi per utilizzarli nello sviluppo di farmaci più efficaci, ma con meno effetti collaterali di quelli utilizzati oggi.