28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Medicina

Un esame della vista rivela se si sta sviluppando il Parkinson

Ricercatori hanno individuato in un semplice esame degli occhi i cambiamenti che indicano l’essere stati colpiti dalla malattia di Parkinson prima che si mostrino i sintomi e che si sia ormai ammalati

LONDRA – Potrebbe essere una grande e significativo passo avanti nella lotta alla malattia di Parkinson. Un passo compiuto dai ricercatori dell’University College di Londra (UCL) i quali avrebbero individuato in specifici cambiamenti negli occhi i segni del possibile sviluppo del Parkinson, identificando la malattia prima che i suoi sintomi si mostrino.

Il Parkinson
La malattia di Parkinson (un tempo detta ‘morbo’) è considerata la seconda patologia neurodegenerativa più diffusa al mondo. E’ causa di invalidità e abbassa in modo drammatico la qualità della vita di chi ne è colpito. Tra i diversi sintomi del Parkinson, vi sono tremori e rigidità muscolare, lentezza dei movimenti. Di solito, i sintomi emergono solo dopo che le cellule cerebrali sono state danneggiate. Se, come annunciato dai ricercatori, è possibile individuare la malattia per tempo, potrebbe essere possibile anche trattarla per tempo, dato che a oggi non esiste una cura definitiva. Questo, sottolinea la prof.ssa Francesca Cordeiro a capo della ricerca, è un «passo avanti potenzialmente rivoluzionario nella diagnosi precoce e il trattamento di una delle malattie più debilitanti al mondo. Questi test significano che potremmo essere in grado di intervenire molto prima e più efficacemente nel trattare le persone con questa condizione devastante».

Niente diagnosi
Allo stato attuale non esiste un reale e certo metodo diagnostico per il Parkinson, specie poi se si tratta di individuare la malattia in fase precoce. Ecco perché la possibilità di farlo con un mezzo semplice ed economico come un esame della vista, potrebbe davvero essere rivoluzionario. Il test, per ora è stato condotto su modello animale con malattia di Parkinson, rivelando che l’osservazione delle modifiche negli occhi ha permesso di individuare la malattia prima ancora che si manifestassero i sintomi tipici. Il prossimo passo, visti i promettenti risultati, sarà quello di condurre studi clinici su pazienti umani per diagnosticare la malattia. Oltre a ciò, il metodo utilizzato può già essere utilizzato nei pazienti con diagnosi di Parkinson al fine di monitorare come questi rispondono ai trattamenti.

  • Leggi anche: Parkinson, ora si scopre dalla saliva. Gli esperti riuniti a Bari per il congresso dell’Accademia Italiana LIMPE-DISMOV per lo studio della malattia di Parkinson e dei Disturbi del Movimento, hanno annunciato la possibilità di individuare le variazioni di alfa-sinucleina direttamante nella saliva, invece che nel liquor cefalorachidiano come si è fatto finora con poco maneggevoli e rischiose punture lombari.

Un nuovo farmaco
In aggiunta ai test condotti per individuare la malattia attraverso gli occhi, i ricercatori hanno anche scoperto che trattare i modelli animali utilizzati nello studio con una versione di nuova formulazione di un farmaco anti-diabetico, ha portato a meno danni alle cellule, come di solito avviene. Per cui questo potrebbe essere usato in combinazione con le attuali terapie che, tuttavia, ricordiamo non sono risolutive. I risultati completi dello studio sono stati pubblicati su Acta Neuropathologica Communications.