20 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Società e sesso

Sexting, il 27% delle persone ha inviato un messaggio sessuale alla persona sbagliata

Un’indagine condotta per conto di una compagnia telefonica ha rivelato che il 27 percento delle persone ha inviato un messaggio con contenuti sessuali, o sexting, alla persona sbagliata. Un vero incubo, dove imbarazzo e vergogna non si contano

REGNO UNITO – La moda del sexting, ossia l’inviare messaggi di testo o immagini a chiaro sfondo sessuale, non si placa. Ma, anzi, pare mietere numerose vittime del proprio stesso agire. Secondo un’indagine condotta dal gestore telefonico britannico O2, il 27% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni e gli adulti tra i 35 e i 44 anni hanno invitato un sexting alla persona sbagliata. Un vero incubo, causa di imbarazzo e vergogna e altre conseguenze poco piacevoli.

Capita a tutti
Certo, capita a tutti di inviare per sbaglio un messaggio alla persona sbagliata. Spesso si fanno le cose di corsa, si sbaglia a digitare il nome nella rubrica o il dito scivola sulla chat di WhatsApp sbagliata. E fin che si tratta di un ‘normale’ messaggio, be’ non accade nulla – al massimo si chiede scusa per il disguido. Ma quando il messaggio inviato contiene magari una ‘proposta indecente’, un’immagine di sé in costume adamitico o altri espliciti contenuti sessuali allora le cose cambiano. Specie se il destinatario sbagliato è magari il proprio capo, un parente, un genitore o anche un qualche altro contatto di lavoro o amico – magari dello stesso sesso se si è eterosessuali. Una vera disgrazia, capace di catapultare in un incubo la persona che ha inviato il messaggio per sbaglio.

I destinatari dell’errore
Secondo i dati raccolti nell’indagine, il 5% degli intervistati ha inviato per sbaglio un sexting a uno dei propri genitori (mamma o papà); l’11% lo ha inviato a un collega di lavoro o al proprio capo. E poi c’è anche chi l’ho ha inviato, sempre per sbaglio, al proprio ex. I selfie scattati per immortalarsi in pose equivoche e senza veli spesso sono conservati sul proprio smartphone, e di solito le persone che li hanno scattati sono riluttanti a far prendere in mano il proprio telefonino per paura che qualcuno scopra i loro ‘scheletri nell’armadio’.

Effetti collaterali
Il sexting può avere anche altri ‘effetti collaterali’ che non lo sbagliare destinatario. Per esempio, ricevere messaggi sessuali se da un lato pare possa stimolare la sessualità nelle coppie, dall’altro può stimolare l’autoerotismo – così come ammesso dal 25% degli intervistati. Infine, un 6% dichiara di preferire il sexting ai rapporti sessuali reali, ossia ad avere un contatto fisico. Questo pone il problema se l’uso della tecnologia non stia favorendo sempre più i rapporti virtuali a scapito di quelli reali. Per molte persone è più semplice interagire dietro a uno schermo piuttosto che di fronte a una persona in carne e ossa.