Merendine, non sono la causa dell’obesità nei bambini
Spesso accusate di essere una delle principali cause di obesità le merendine, a volte ricche di zuccheri e grassi, paiono invece non incidere sui tassi di obesità infantile, che risultano più altri laddove se ne mangiano meno. Ma ci vuole sempre equilibrio

MILANO – Un’indagine presentata a Milano ha valutato e analizzato i dati sul livello di sovrappeso e obesità infantile in Italia provenienti dal progetto Okkio alla salute 2014, incrociandoli con quelli di IRI sui consumi di prodotti da forno. Si è così scoperto che nelle Regioni in cui si consumano più merendine ci sono, per contro, meno bambini obesi.
Merendine sotto accusa
A essere tra i maggiori imputati di favorire il sovrappeso e l’obesità nei bambini ci sono le merendine. Eppure, stando ai dati raccolti in un’analisi realizzata dal sito merendineitaliane.it, da anni la voce di Aidepi – Associazione industrie del dolce e della pasta italiane, non sarebbe così. Per esempio, si scopre che si mangiamo molte più merendine al Nord (2,2 kg/anno), e proprio al Nord si ha la più alta percentuale di bambini normopeso (24,7% sovrappeso/obesità). Al contrario, i consumi di merendine sono decisamente più bassi al Sud Italia (1,6 kg/anno: -27% rispetto al Nord) ma, nonostante ciò, i livelli di sovrappeso/obesità arrivano al 37,8%.
Più fattori
A incidere sul sovrappeso e l’obesità non sarebbero dunque (solo) le merendine ma, come chiunque può comprendere, vi è una componente di più fattori: tra i diversi, l’attività fisica. Al Sud, infatti, i bambini si muovono meno: il 45% contro il 70% del Nord (dati Istat). Un caso tra tutti è la regione Campania, dove i consumi di merendine sono più bassi in assoluto (1,34 kg pro capite/anno), ma dove si hanno i più alti livelli sovrappeso/obesità (47,8%). Sempre al Sud, si mangiano meno frutta e verdura, rispetto al Nord.
Una merenda adeguata
Complice forse una maggiore tendenza a informarsi nelle regioni del Nord Italia, i bambini di queste regioni tendono a consumare una adeguata merenda di metà mattina. Oltre la metà dei bambini che vivono al Nord (il 54,4%), infatti, mangia spuntini più sani a differenza del Sud, dove lo fanno soltanto tre bambini su dieci. Se l’attività fisica è anche determinante, ecco che la storia si ripete, con la pratica dello sport da parte degli oltre 2,2 milioni di bambini tra i 6 e i 10 anni (dati Istat) che sono maggiormente concentrati nelle regioni con bambini più magri e in salute e dove il consumo di merendine è più alto. E forse non è un caso che laddove i bambini sono più sovrappeso si registrano i più bassi livelli di pratica sportiva e di abitudine al movimento.
Demonizzare le merendine?
Secondo il nutrizionista è sbagliato demonizzare le merendine. «Non è corretto demonizzare le merendine – spiega infatti Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport –additandole come responsabili di sovrappeso e obesità infantile. Questa analisi conferma quello che molti nutrizionisti sostengono da anni. Non esistono cibi buoni e cattivi, tutto dipende dalle quantità e soprattutto dagli stili di vita. Il sovrappeso e l’obesità sono infatti il risultato di un’alimentazione squilibrata nel suo complesso e a una tendenza a ‘consumare’, grazie al movimento e all’attività fisica, che va sempre più diminuendo. Da questo punto di vista che nel Nord i bambini siano più attivi e consumino più frutta e verdura figura come una riprova del fatto che il peso dei bambini dipende da molti fattori, culturali e sociali, e che il consumo di merendine non risulta affatto centrale».
Poche calorie
L’esperto ricorda che le merendine non sono poi così caloriche. Anche se, certo, dipende da quali. «Da questo punto di vista – prosegue il nutrizionista – viene confermato che le merendine possono tranquillamente essere proposte ai bambini perché sono prodotti caratterizzati da un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180-200 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi. Per i ragazzi che fanno sport le merendine possono rappresentare una valida alternativa in sostituzione dei cosiddetti integratori energetici, da consumare prima e/o dopo l’allenamento». Insomma, non demonizzare, ma neanche esaltare. Come sempre, una dieta sana prevede l’apporto di tutti i nutrienti necessari, nessuno escluso. E soprattutto, è fondamentale che vi sia equilibrio, senza eccedere con le porzioni.