28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Salute

Colon irritabile, ansia patologica e depressione per un italiano su tre

In Italia un paziente su tre con sindrome del colon irritabile o colite soffre di ansia patologica e uno su sei deve fare i conti con la depressione

Colon irritabile, per molti è causa di ansia patologica e depressione
Colon irritabile, per molti è causa di ansia patologica e depressione Foto: Shutterstock

ROMA – La sindrome del colon irritabile, o colite, è un disturbo che colpisce molte persone. Tra i diversi e molti disagi che provoca, le chi ne è soggetto pare debba fare i conti anche con stati d’ansia a livello patologico e depressione.

Qualità della vita a picco
I dati sull’incidenza nei confronti della qualità della vita da parte della sindrome del colon irritabile sono stati raccolti dall’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO). Nello specifico, dai dati emerge che in Italia un paziente su 3 con sindrome del colon irritabile soffre di ansia a livelli patologici e uno su 6 di depressione.

Non solo fisico
Il lato oscuro della sindrome del intestino irritabile è che non ha ricadute negative solo su fisico, ma anche gravi ricadute psicologiche sui pazienti. Infatti, secondo quanto scoperto dall’AIGO, in Italia il 35,9% soffre di ansia a livelli patologici e il 14,5% di depressione. Lo studio, che AIGO ha realizzato in collaborazione con la Società Argentina di Gastroenterologia (SAGE), verrà presentato da dottori Massimo Bellini e Marco Soncini a Buenos Aires, nel corso del convegno internazionale di autunno ’’VIII Curso Internacional de Otoño AGA-SAGE’’. In un confronto della situazione nei due Paesi si evidenzia come depressione e ansia siano meno frequenti in Argentina dove, però, il dolore provocato dalla patologia è meno tollerato.

I dati italiani
In Italia lo studio ha coinvolto circa 700 pazienti, reclutati in 29 centri tra il 2014 e il 2015. Da questi è emerso che le donne sono colpite da questa patologia tre volte di più rispetto agli uomini (73% donne contro il 27% degli uomini) e l’età media è di circa 43 anni. La sindrome ha pesanti ricadute sulla qualità della vita: i pazienti giudicano che il dolore provato è elevato e ha pesanti interferenze sulle attività quotidiane. Sul fronte della diagnosi e della terapia, è ancora elevato il ricorso a esami invasivi come la colonscopia (più del 40% dei pazienti), nonostante le linee guida internazionali non lo ritengano necessario in un così ampio numero di casi.

I risultati in Argentina
Nel Paese sudamericano le cose sono un po’ diverse. Qui sono stati reclutati circa 500 pazienti e si è riscontrata una distribuzione tra i due generi sessuali simile a quanto registrato in Italia: il 27,9% dei pazienti sono uomini e il 72,1% sono donne. Rispetto all’Italia, sono percepiti come più gravi il dolore e le interferenze sulla vita quotidiana. Al contrario, risultano meno pesanti le ricadute psicologiche: solo il 24,6%, infatti, soffre di ansia patologica e il 7,1% di depressione.

Dell’AIGO
L’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi Ospedalieri (AIGO) raccoglie da oltre quarant’anni gli esperti di gastroenterologia ed endoscopia digestiva che operano negli istituti ospedalieri italiani. Suoi obiettivi sono la tutela della disciplina e dei suoi specialisti e la promozione della conoscenza, della prevenzione, della cura e della riabilitazione delle malattie gastroenterologiche. Fondata a Roma nel 1969, l’associazione riunisce oggi 2000 associati provenienti da tutte le regioni italiane. Per poter seguire AIGO: www.webaigo.it.