19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Igiene e salute

I parassiti che vivono nel letto di casa amano e odiano certi colori

Le cosiddette cimici dei letti sembrano avere una forte preferenza per certi colori, così come un’avversione per altri. Ecco un metodo semplice per prevenire o eliminare certe sgradite presenze dal nostro letto

Cimici dei letti, amano certi colori e ne odiano altri
Cimici dei letti, amano certi colori e ne odiano altri Foto: Shutterstock

STATI UNITI – Nel nostro letto, spesso a nostra insaputa, vivono migliaia di essere più o meno invisibili. Sono i parassiti che si nutrono di scarti, pelle morta e sangue. Oltre ai più noti acari, sempre nel letto, possono annidarsi le cosiddette cimici dei letti (Cimex lectularius Latreille). Queste, che oltre a succhiare sangue possono trasmettere malattie ed essere causa di diversi problemi, pare che siano influenzate dai colori.

Il colore fa il suo effetto
Quello che la dott.ssa Corraine McNeill e colleghi hanno scoperto è che, in particolare, le cimici dei letti hanno una preferenza, o meglio amano i colori nero e rosso ma, per contro, odiano giallo e verde. I risultati dello studio, pubblicati sul Journal of Medical Entomology, suggeriscono che utilizzare lenzuola di diverso colore potrebbe, tra gli altri, favorire l’infestazione o, al contrario, scoraggiarla. Gli stessi esperti ricordano che l’igiene personale o in generale non c’entra con l’infestazione.

Dove si annidano
Gli esperti ricordando che le cimici dei letti amano annidarsi in certi posti del letto, che sono nascosti – per questo motivo è difficile sapere se il proprio giaciglio è infestato o meno. Per esempio, amano nascondersi tra le cuciture dei materassi, o tra i giunti del telaio o delle reti (specie quelle a doghe, dato che amano il legno). Se poi prediligono tessuti e legno, disdegnano metallo e plastica.

L’esperimento
Gli scienziati, per scoprire che le cimici dei letti si comportano diversamente a seconda dei colori dell’ambiente, hanno condotto una serie di esperimenti in laboratorio. Qui hanno posto le cimici di fronte a diversi rifugi, ognuno di colore diverso, per poi osservarne il comportamento. Si così scoperto che le cimici hanno scelto il proprio rifugio di un colore piuttosto che un altro, suggerendo che era questo a influenzare le scelte. I due colori preferiti, come accennato, erano rosso e nero.

Rosso e nero, perché?
Le cimici dei letti preferiscono il rosso perché è il colore del sangue di cui si nutrono? È quello che avevano pensato i ricercatori. «Inizialmente abbiamo pensato che le cimici avrebbero potuto preferire il rosso perché il sangue è rosso ed è ciò di cui si nutrono – spiega la dott.ssa McNeill – Tuttavia, dopo aver condotto lo studio, il motivo principale per cui pensa che le cimici preferiscano il colore rosso è perché esse stesse appaiono rosse. Per cui si rifugiano in queste tane perché vogliono stare insieme ad altre cimici». Al contrario, l’essere allontanate da colori come verde e giallo può essere perché questi colori vivaci ricordano aree luminose, che sono meno sicure per nascondersi, spiegano i ricercatori. Nonostante lo studio non abbia accertato una reale condizione di causa/effetto, la dott.ssa McNeill scherzando con i conoscenti suggerisce di mettere nel proprio letto biancheria di colore verde o giallo, in modo da scoraggiare l’infestazione da cimici dei letti.

Come ci si infetta con le cimici dei letti
A spiegarci come individuare la presenza delle cimici dei letti è un’interessante pagina della ASL di Milano. Nello specifico, una volta che in qualche modo ce le siamo portate a casa, le cimici dei letti si vanno ad annidare in: vestiario, valige, coperte, coperture dei divani, materassi e cuscini, testata del letto e sua struttura, tende, quadri e cornici, mobili, moquette, crepe del muro e battiscopa, quadri elettrici e prese di corrente. Prediligono inoltre superfici ruvide come carta, cartone e legno. Ma ci sono anche luoghi pubblici in cui si possono annidare, e dunque poi venirne in contatto e portarcele a casa: strutture recettive, treni, traghetti e navi. E possono anche non essere indenni metropolitane, pullman e caravan, soprattutto se presi a noleggio.

Come riconoscere l’infestazione
«Non è semplice riconoscere una infestazione – sottolineano all’ASL di Milano – o comunque non è una cosa immediata poiché nell’ambiente che ci circonda abbiamo la possibilità di essere punti da diverse tipologie di insetti e le lesioni cutanee non sono così specifiche per indicarci l’infestazione, che però possiamo desumere da alcune caratteristiche». Anzitutto, spiegano gli esperti, «le punture non sono dolorose, ed è possibile avere una certa linearità delle lesioni dovuta al fatto che la cimice può non consumare tutto il suo pasto in una volta sola, ma dopo averci attaccato e succhiato il sangue, si sposta in una zona vicina e poi in un’altra ancora, con un andamento lineare. Il più delle volte le papule che si formano sono molto pruriginose, durano più a lungo di quelle delle zanzare e non presentano al centro un punto rosso, come avviene per le punture delle pulci Ma tutto ciò non è assolutamente esaustivo, occorre perciò ricercare tracce del loro passaggio e della loro esistenza: quindi trovare degli esemplari, vivi o morti, oppure macchie fecali, uova o residui delle loro mutazioni».

Cosa non fare
E se si scopre di essere infestati dalle cimici dei letti, cosa fare? Ecco, sempre dall’ASL di Milano, cosa NON fare. «L’infestazione da cimici da letto è un’infestazione particolare per la quale fare qualcosa subito senza aver seguito i consigli di un esperto può solo aggravare la situazione propagandola alle stanze vicine, quindi:

- non iniziare una disinfestazione ‘fai da te’ utilizzando comuni insetticidi: si corre il rischio di snidare le cimici e propagarle in altre stanze della abitazione;

- non trasportare vestiti, mobili e altri oggetti in altre stanze, corriamo il rischio di infestarle;

- non andare a dormire sul divano o in altra stanza e non andare a dormire da parenti;

- non buttiamo via il letto o il materasso: per prima cosa sono oggetti costosi, sentiamo gli esperti per come poterli recuperare, e inoltre si corre il rischio che qualcuno li recuperi diffondendo in altri luoghi l’infestazione.

La cosa migliore da fare è chiamare la propria ASL o USL di competenza per sapere come agire. In seguito si potrà chiamare una azienda specializzata in disinfestazioni per debellare questi parassiti.