28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Alimentazione e salute

Fast food, il pericolo arriva anche dai contenitori del cibo

Dai contenitori per i cibi utilizzati nei fast-food arriva un nuovo pericolo: quelli in plastica contengono sostanze tossiche come i ftalati, che possono essere rilasciate e poi entrare in circolo nel sangue

Ftalati nei contenitori da fast-food
Ftalati nei contenitori da fast-food Foto: Shutterstock

WASHINGTON – Una nuova ricerca della George Washington University, condotta sul circa 9mila persone ha mostrato come coloro che consumano cibi da fast-food possano avere nel sangue livelli di ftalati più elevati del normale, pari a oltre il 40 per cento. Queste sostanze, ritenute tossiche, possono causare diversi danni alla salute poiché possono contaminare i cibi.

Più con il fast-food
Lo studio, che ha analizzato la dieta dei partecipanti nelle ultime 24 ore, ha evidenziato che proprio coloro che avevano assunto cibo da fast-food avessero più alti livelli di ftalati nelle urine. Gli esperti ritengono che l’uso di contenitori per cibo prodotti con queste sostanze dovrebbero essere non adatti all’uso alimentare. Tuttavia, le normative variano da Paese a Paese, per esempio in Europa il 30 marzo 2007 l’UE ha stabilito che la presenza di queste sostanza non debba superare lo 0,1 per cento, in particolare nei giocattoli e nei prodotti destinati all’infanzia, così come per i contenitori di plastica destinati a uso alimentare.

Cosa sono gli ftalati
Gli ftalati sono sostanze chimiche prodotte dal petrolio e utilizzate nella plastica, per renderla più flessibile e morbida. Non si usano solo nella plastica, ma anche nella produzione di imballaggi e contenitori per la conservazione dei cibi, in prodotti per il make-up, nelle vernici, nelle colle eccetera. Non sono solubili in acqua.