23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Longevità

Dieci anni in più con la pillola al litio. Ecco l’elisir di lunga vita

Una pillola come elisir di lunga vita. Secondo i ricercatori potrebbe regalarci ben dieci anni di vita

Elisir di lunga vita: una pillola al litio potrebbe regalare 10 anni in più
Elisir di lunga vita: una pillola al litio potrebbe regalare 10 anni in più Foto: Shutterstock

EUROPA – Uno studio congiunto di tre Istituti europei, suggerisce che una pillola al litio potrebbe essere l’elisir di lunga vita che allungherebbe di dieci anni l’aspettativa di vita. A sostenerlo sono i ricercatori dell’Ucl Institute of Healthy Ageing, il Max Planck Institute for Biology of Ageing e l’European Molecular Biology Laboratory. I test, per ora condotti su insetti, hanno dato risultati promettenti e ora si pensa di arrivare a condurli sull’uomo per comprendere se si possano ottenere gli stessi benefici.

Fermare l’invecchiamento
C’è una proteina legata all’invecchiamento che si chiama Gsk-3. Ed è proprio agendo su di essa che pare si possa fermare, o comunque ritardare, questo processo. Lo si può fare attivando un’altra sostanza, chiamata Nrf2, che gioca un ruolo di primo piano nella difesa contro i danni arrecati alle cellule dal processo di ossidazione.

Già a basse dosi funziona
Secondo quanto riportato su Cell Reports, su cui è stato pubblicato lo studio, il litio sarebbe efficace già a basse dosi. Durante i test condotti, si è scoperto che la somministrazione di questo elemento contrastava l’azione dannosa di Gsk-3, facendo aumentare del 16 per cento l’aspettativa di vita. «La conoscenza di questo meccanismo – spiega Jorge Ivan Castillo-Quan, autore principale dello studio – potrebbe anche rivelare il segreto per contrastare l’insorgenza di malattie legate all’età: Alzheimer, diabete, cancro e Parkinson».

Non tutti sono d’accordo
I ricercatori sono entusiasti dei risultati di questo loro lavoro. Tuttavia, tra gli esperti c’è chi storce il naso. Lo scetticismo non è tanto sulla possibilità di interferire sull’azione della proteina Gsk-3, ma sui test stessi che sono stati condotti su insetti, e dunque non su esseri viventi più vicini a un vertebrato come possono essere gli animali e, ovviamente, l’uomo. Come sempre, si attendono ulteriori sviluppi.