La storia di Ashya King, no alla chemio e il bambino guarisce dal cancro
Dato per spacciato dalla Sanità pubblica britannica, il piccolo Ashya era stato portato via dai genitori, poi arrestati in Spagna, e portato a Praga per sottoporlo a una cura «alternativa». Ora il tumore è scomparso e qualcuno ha già iniziato a ricredersi
LONDRA – Probabilmente qualche operatore sanitario britannico dovrà ricredersi, soprattutto dopo che aveva condannato i genitori del piccolo Ashya King, perché lo avevano sottratto alle cure tradizionali – come la chemioterapia – che non dava loro alcuna speranza di guarigione dal cancro. Ora il bambino, sottoposto a una cura con radiazioni di protoni a Praga, è convalescente e libero dal tumore al cervello.
LA FORZA DELLA SPERANZA – Animati dalla forza della speranza, i genitori di Ashya non si sono dati per vinti, dopo che la sanità pubblica inglese aveva dato per spacciato il loro piccolo. Lo hanno portato via, in Spagna, e per questo qualcuno si è sentito in dovere di farli arrestare. Ma non si sono dati per vinti e hanno sottoposto ugualmente il bambino a una terapia «alternativa» alla chemio. Contro tutte le previsioni ora il bambino è in convalescenza, dopo che il cancro al cervello pare scomparso come per miracolo – così come annunciato al tabloid britannico Sun, dagli stessi genitori.
RITORNO ALLA VITA – Il padre del piccolo ha raccontato che Ashya sta ricominciando a parlare, e sta tornando a una vita normale insieme ai fratelli nella loro casa in Spagna. «E’ una notizia incredibile – dichiara al Sun il padre – Siamo assolutamente felicissimi. Vale tutto quello che abbiamo passato, perché le cose per Ashya stanno funzionando».
IL PERCHÉ DELLA FUGA – Testimoni di Geova, la famiglia King aveva portato via il piccolo dall’ospedale generale di Southampton. È accaduto lo scorso agosto. Lo hanno fatto perché non condividevano che fosse sottoposto a chemioterapia: una cura ritenuta troppo pesante e debilitante, e oltretutto inutile dato che i medici ritenevano che la malattia fosse ormai arrivata a un stadio per cui non era possibile guarire. Dopo l’arresto a Madrid, su richiesta della magistratura britannica, per fortuna qualche tempo dopo la coppia fu rimessa in libertà – grazie all’intervento del Governo. Questo ha infine permesso loro di raggiungere Praga e sottoporre Ashya alla terapia protonica.
IRONIA DELLA SORTE – Dopo l’annuncio della guarigione «miracolosa», il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) britannico ha fatto retromarcia e, ironia della sorte, sta facendo costruire due centri per la terapia protonica. I centri dovrebbero essere pronti per il 2018.