Lorenzin: «Combattere il fumo è il primo passo della prevenzione»
Il Ministro della Salute: «Rilanciare dibattito su no fumo in auto alla presenza di minori: per una questione di salute, civiltà, di educazione, di corretti stili di vita fin dall'infanzia».
ROMA - «L'ospedale Bambino Gesù ci suggerisce una riflessione amara: un bambino su cinque che arriva in ambulatorio ha problemi respiratori, cioè tosse o broncoplasmi, che derivano dal fumo passivo. Cioè da genitori e familiari che fumano senza prendere precauzioni là dove i bambini vivono e giocano: soprattutto in casa e in auto. Asma, bronchite, infarto, tumore, i danni provocati dal fumo li certifica da anni l'Organizzazione mondiale della Sanità».
FUMO PASSIVO - Lo dice in una nota il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in vista della «Giornata mondiale senza tabacco» di domani. «Ancora più grave è esporre al fumo passivo i nostri figli: la metà dei bambini lo è già al secondo anno di vita, 38 su cento hanno un genitore che fuma in casa, questo ci dicono i dati Istat. La scorsa estate - ricorda il ministro - ho proposto in Consiglio dei ministri di proibire il fumo in auto alla presenza di minori: per una questione di salute, civiltà, di educazione, di corretti stili di vita fin dall'infanzia. In Inghilterra la norma è in discussione in Parlamento. Noi siamo rimasti indietro, dovremmo prendere esempio e rilanciare questo dibattito all'interno del disegno di legge in discussione al Senato. Combattere il fumo, attivo e passivo, è il primo passo della prevenzione, unica infallibile arma contro le malattie croniche», conclude Lorenzin.