20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Salute | Psicologia

Dialogare per gli uomini è una perdita tempo

Una ricerca svela che per i maschi parlare dei problemi è «inutile». Secondo una ricerca americana la bisessualità è «una verità scientifica»

ROMA - Mentre per le ragazze discutere dei problemi aumenta la sensazione di essere amate e comprese, uomini e ragazzi pensano invece che parlare sia solo una perdita di tempo. A chiarire il perché della diversa attitudine dei due sessi nell'affrontare i problemi è uno studio pubblicato dalla rivista Child Development, in cui gli psicologi dell'Università del Missouri (Columbia, Stati Uniti) hanno smentito una delle credenze più diffuse a questo proposito, e cioè che i ragazzi eviterebbero il confronto verbale per paura dell'imbarazzo o di sembrare deboli: «Piuttosto - spiega Amanda Rose, coautrice della ricerca - credono che parlare dei problemi non sia particolarmente utile».

La conseguenza più facilmente comprensibile è quella sulle relazioni sentimentali: spesso, infatti, a un atteggiamento femminile incline alla «messa sul piatto» del problema l'uomo risponde fuggendo dal confronto. Ma non mancano nemmeno le ripercussioni sul rapporto tra genitori e figli: secondo gli autori, infatti, i primi dovrebbero far capire ai figli maschi che, in certe situazioni, discutere dei problemi non è affatto una perdita di tempo. Viceversa, è allo stesso tempo compito del genitore insegnare alle figlie che per risolvere i problemi, a volte, non basta semplicemente discuterne.

La bisessualità è «una verità scientifica» - La bisessualità esiste. Un individuo che si auto-identifica come bisessuale può essere effettivamente attratto da entrambi i sessi. Lo hanno affermato i ricercatori della Northwestern University. Per molti anni gli studiosi si sono interrogati se la bisessualità potesse esistere per davvero, uno studio del 2005 a cui aveva collaborato anche la Northwestern University aveva espresso dubbi in merito, «con il rispetto per l'attrazione sessuale, deve essere ancora verificato se la bisessualità esiste», si legge nei documenti riportati dal New York Times.
La nuova ricerca pubblicata su Biological Psychology, spiega che gli individui scelti per il test dovevano avere avuto almeno due esperienze sessuali con entrambi i sessi, questo per restringere il campo di ricerca. Lo studio esaminava la «riposta fisica» della «cavie» una volta messi davanti a video che ritraevano momenti di intimità tra persone dello stesso sesso. Gli individui bisessuali hanno dato una «risposta» in entrambi i casi.
«I bisessuali potranno dire: lo sapevamo già. Ma questa è una conferma scientifica e una risposta importante a tutti gli uomini che pensavano che i ricercatori non li prendessero sul serio», afferma Allen Rosenthal, il capo della ricerca e dottorando in psicologia.