Tribł incontattata a rischio salute
Survival International: «Circa 100 tribł vivono ancora separate dalla cosiddetta civiltą»
ROMA - Alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute (7 aprile), Survival International ricorda alla comunitą internazionale il rischio che le tribł incontattate del mondo possano perdere una vasta porzione della loro popolazione a meno che le loro terre non siano protette adeguatamente.
Se gli estranei dovessero invadere le loro terre, tribł come quelle protagoniste dello straordinario filmato aereo diffuso da Survival poco tempo fa, potrebbero perdere oltre la metą dei loro membri.
Nel mondo esistono circa 100 tribł incontattate. Quasi tutte rischiano di essere spazzate via dal disboscamento, dall'esplorazione petrolifera, dalla costruzione di dighe idroelettriche e da altri progetti.
Le tribł incontattate hanno basse difese immunitarie verso malattie come l'influenza e il morbillo, e le epidemie provocate dal contatto possono essere devastanti. In Brasile, il territorio della tribł dei Panarį fu invaso e sventrato dalle squadre dei costruttori di strade agli inizi degli anni '70. Seguirono ondate di malattie e prima del 1980, l'80% dei Panarį era gią morto.
La popolazione dei Grandi Andamanesi delle isole Andamane, in India, contava circa 5.000 individui quando arrivarono i britannici nel 1858 - oggi ne restano soltanto 52.
I nomadi Nukak della Colombia erano circa 1.300 quando furono contattati nel 1988. Oggi ne sopravvivono solo 420.
Nell'Amazzonia peruviana, pił della metą dei Murunahua morģ dopo il contatto forzato avuto con i taglialegna illegali a metą degli anni '90.
Uno dei Murunahua sopravvissuti, Jorge, ha raccontato a Survival: «Le malattie sono arrivate quando i taglialegna sono entrati in contatto con noi, nonostante noi allora non sapessimo cosa fosse un raffreddore. La malattia ci ha uccisi. Metą di noi sono morti. Mia zia č morta, mio nipote č morto. Metą del mio popolo č morto».
«A meno che non sia gestito con straordinaria attenzione, il contatto con questi popoli provoca inevitabilmente lo sterminio di oltre metą dei loro membri. Il fenomeno č stato documentato pił e pił volte, e perciņ č difficile credere che i governi e le compagnie ne siano all'oscuro» ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. «Se insistono a operare nei territori delle tribł incontattate, č altrettanto difficile capire perché mai loro - e quelli di noi che comprano i loro prodotti - non dovremmo essere giudicati colpevoli delle conseguenze.«