20 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Nucleare

In farmacia per paura della nube: «Innocua, no al fai-da-te»

Farmacisti: «Se mai arriverà nessun pericolo». Ispra: «Non c'è traccia»

ROMA - Nelle farmacie italiane non c'è nessuna psicosi legata all'acquisto di pillole di ioduro di potassio (Ki) per curarsi da un'eventuale contaminazione dovuta ai venti radioattivi, forse in arrivo sull'Italia dal Giappone, ma sono molte le richieste di informazioni da parte di cittadini preoccupati. I farmacisti perciò ribadiscono che, anche in caso di passaggio nei nostri cieli, la 'nube' non darà nessun problema alla salute: inutile quindi fare provviste di medicinali, anzi il pericolo potrebbe proprio venire da una cura fai-da-te.

«Sicuramente c'è una forte richiesta di informazioni e vogliamo ribadire che la nube non può provocare problemi: perciò è inutile e anche pericoloso ricorrere a questi prodotti tampone», dice all'agenzia Il presidente della Federazione ordine farmacisti italiani (Fofi) Andrea Mandelli, spiega a TM News: «Confermiamo che il ricorso ad un farmaco fai-da-te può essere dannoso e va mediato da un medico o da un farmacista. Attenzione anche agli approvvigionamenti a volte troppo facili su internet. Nelle farmacie non c'è nessun problema e nessun panico: l'importante - conclude - è ribadire questi concetti, che sembrano banali ma servono a raffreddare le reazioni psicologiche a questo evento».

Anche per Annarosa Racca, presidente di Federfarma, «non c'è assolutamente la coda nelle farmacie per chiedere farmaci che contengono iodio: come ha detto il ministro della Salute Fazio non ci deve essere allarmismo, non c'è pericolo per la nube».

Intanto il responsabile del servizio misure radiometriche del dipartimento nucleare dell'Ispra, Giancarlo Torri, questa mattina ha chiarito che nelle 'correnti radioattive' che stanno circolando nell'atmosfera «si sta diluendo la radioattività e anche se arrivassero sul nostro paese ci saranno concentrazioni così basse che si rischia di non rilevarle. Fino a ieri sera, in ogni caso, in Italia non ne è stata rilevata traccia».