19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Cinema

Molte star di Hollywood «pentite» del botox

Icona della ribellione ai visi troppo «tirati» è la celebre attrice Nicole Kidman, a suo dire penalizzata nella vita lavorativa da un volto reso inespressivo e inadatto a comunicare sentimenti

ROMA - Cresce il numero delle star pentite per aver fatto uso del botulino. Icona della ribellione ai visi troppo ‘tirati’ è la celebre attrice Nicole Kidman, a suo dire penalizzata nella vita lavorativa da un volto reso inespressivo e inadatto a comunicare sentimenti. Lo sfogo della bella australiana è stato raccolto dal Daily Mail: «non mi piaceva la mia faccia, non lo uso più ed è molto meglio così. Meglio per le mie performance da attrice: ora posso muovere la fronte!». Come assicura il tabloid britannico «la moda del viso a cuore e degli zigomi lievitati» è stata abbandonata anche da Kate Winslet, Cate Blanchett, Sarah Jessica Parker e Penélope Cruz, che non hanno più paura di mostrarsi invecchiate. Anche Teri Hatcher, protagonista di Desperate Housewives, ha annunciato di non voler più fare interventi e ha postato le sue foto «botox-free» sulla sua pagina di Facebook in cui mostra le rughe aggrottando le sopracciglia.

Il fenomeno non stupisce Michela Centrone, medico chirurgo perfezionato in Medicina Estetica, attivo presso LaCLINIQUE-Cosmetic Surgery di Treviso e Bologna secondo cui «il botulino è da sempre uno degli amici più amati dalle celebrities, perché in maniera quasi immediata rimedia al problema delle rughe dinamiche, generate dalla mimica facciale», e il fatto che le star ne fanno uso spesso a sproposito non sminuisce le qualità del prodotto.
«Il botulino – spiega Michela Centrone - è una tossina purificata per essere usata come prodotto farmacologico, le sue controindicazioni sono molto limitate e ha una grande facilità d'uso. Proprio questo ha portato nel tempo ad allargarne sempre più l'impiego, ad esempio per trattare l'iperidrosi (sudorazione eccessiva). Attualmente si stanno sperimentando altre possibili applicazioni mediche, come rimedio per l'emicrania o per contrastare la calvizie».

Del resto l’appello delle star sembra restare inascoltato: Elle France rivela che a partire dagli anni duemila oltre 10 milioni di persone sono trattate ogni anno con il botox, e non si evidenzia alcuna flessione e El Mundo conferma che anche in Spagna, nonostante la crisi, il suo impiego è in espansione.
Insoddisfazione e problemi sono legati soprattutto alla leggerezza con cui viene applicato, anche in luoghi non ideonei, in particolar modo negli Stati Uniti dove la relativa facilità d’uso ha reso il botulino largamente diffuso, come testimoniato dai sempre più frequenti «botox party», feste in cui tutti gli invitati hanno la possibilità di farsi iniettare del botox da un chirurgo estetico giunto appositamente per l’occasione.
«Non è un trattamento da sottovalutare – avverte Michela Centrone - e anche se semplice e con esigenze di sterilità minime è importante eseguirlo presso centri specializzati e riconosciuti, come LaCLINIQUE, la prima organizzazione di Cosmetic Surgery in Italia».
Sotto accusa, infatti, spesso non è tanto l’uso del botulino quanto gli errori derivanti dall’esecuzione da parte di personale non competente e approssimativo.
«Il dialogo tra medico e paziente è fondamentale – prosegue Michela Centrone - . Il botulino lavora sulla tensione dei muscoli portandoli al rilassamento, ed è importante evitare gli eccessi frutto di scelte sbagliate. Per poter offrire una soluzione su misura e pienamente soddisfacente, il medico deve agire con trasparenza, accompagnando il paziente nella scelta di una soluzione adatta».