Allarme chirurgia plastica, sempre più operazioni dopo i 65 anni
Egidio Riggio: «Attenzione alle proposte low-cost e alle operazioni troppo invasive»
MILANO – Il segreto dell'eterna giovinezza? La chirurgia plastica. Sempre più «senior» decidono di sottoporsi a interventi e operazioni per cercare di ritardare o cancellare il processo d’invecchiamento. Dagli Stati Uniti alla Cina, è boom per le richieste degli over 65, e la tendenza si sta diffondendo rapidamente anche in Italia: sono sempre più numerosi i pazienti in età avanzata, fino ad arrivare agli 80 anni. L’invecchiamento generale della popolazione e l’allungamento della durata della vita nei Paesi più ricchi contribuiscono a questo trend.
Egidio Riggio, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, e microchirurgia presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano conferma il nuovo trend: «molte donne over 65 ma anche uomini, anche se sono ancora la minoranza, richiedono sempre più interventi estetici, in particolare per la cura degli invecchiamenti cutanei del volto. I trattamenti chirurgici più richiesti attualmente sono blefaroplastiche e miniliftings orbito-zigomatici, seguiti da altre tipologie di lifting, che riescono a bilanciare i rilassamenti più evidenti».
E se i sessantenni si rivolgono sempre più spesso al chirurgo, anche gli ottantenni non rinunciano al 'ritocco'. Secondo gli esperti che hanno partecipato a Barcellona al «XXV Congreso Nacional de la Sociedad Española de Medicina Estética (SEME)» il fenomeno è in forte ascesa, e negli ultimi 5 anni è aumentato del 100% il numero di donne ottantenni che si sono affidate alle cure di un chirurgo plastico. Allarmando i medici.
«Per le persone vicine agli 80 anni – spiega Riggio - la chirurgia estetica presenta rischi non indifferenti e complicanze elevate rispetto al beneficio finale ottenibile. Teoricamente ci si può anche operare a 80 anni ma il chirurgo deve effettuare prima una attenta selezione dei pazienti, analizzando non solo gli aspetti clinici ma anche quelli psicologici e successivamente prescrivendo numerosi accertamenti diagnostici preoperatori».
In tutto il mondo la tendenza è in crescita. Negli USA lo scorso anno, secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery, circa il 7% degli interventi estetici è stato svolto su persone dai 65 anni in su. E nel 2010 la chirurgia plastica dopo i 65 anni è cresciuta quasi di 6 volte dal 1997, fino a più di 675.000 interventi, come riportato da ABC News.
E anche in Cina un sempre più crescente numero di anziani si affida alla chirurgia estetica. Nel 2010 il numero di pazienti che superano i 65 anni e ha subito interventi di chirurgia plastica è cresciuto di quasi 4 volte rispetto all'anno precedente (fonte: china.org.on).
Ma cosa chiedono gli over 65 al chirurgo? Soprattutto trattamenti mininvasivi, in primo luogo i fillers a base di acido ialuronico e i biorivitalizzanti, sempre a base di acido ialuronico ma a basso peso molecolare combinato a sostanze nutrienti che idratano e stimolano il derma a rigenerarsi e ristrutturarsi in maniera ottimale. «Purtroppo, la tossina botulinica – avverte Riggio – trattamento molto richiesto in genere, è molto meno indicato per questa fascia di popolazione. Ci sono infatti limitati dati clinici derivanti da studi clinici in pazienti di eta' superiore ai 65 anni ma sembra che l’efficacia sia molto inferiore rispetto a quella riscontrabile in persone più giovani.» «Oltretutto – continua Riggio – quando ormai si sono instaurati segni molto marcati di invecchiamento dei tessuti molli del volto, questi non si riescono più ad attenuare a meno che non si ricorra alla chirurgia vera e propria. L’età ideale è fra i 40 e 50 anni per la tossina botulina in quanto aiuta donne ed uomini a curare temporaneamente, ma soprattutto a prevenire, anche a lungo termine, i futuri segni di invecchiamento.»
«Il pericolo però – avverte Riggio - è quello di esagerare nella frequenza delle iniezioni di botox, desensibilizzando il corpo al prodotto e di conseguenza riscontrando una notevole perdita d’efficacia del trattamento, che col tempo può condurre ad usare dosaggi sempre maggiori per mantenere un risultato soddisfacente». Il consiglio è di arrivare agli ottant’anni nel modo migliore, invecchiando in modo sereno ma curandosi con l’aiuto della chirurgia plastica e della medicina estetica prima dei 65 anni e farlo in modo periodico ma non assillante, evitando così di ricorrere al bisturi quando si avrà più o meno 80 anni, ed il rischio generico per la salute come pure le insidie perioperatorie sono molto maggiori.
«E' importante – spiega Riggio – affidarsi a professionisti che abbiano anche l’onestà intellettuale e deontologica di saper dire di no alle richieste meno sensate o rischiose per la salute stessa di alcuni pazienti, questo consiglio è valido per tutte le persone fra i 18 e i 90 anni.»
. «Ogni trattamento, anche il più piccolo – spiega Riggio - deve essere richiesto a specialisti del settore, diffidando dai medici 'tuttologi'. Purtroppo in Italia il settore sanitario della chirurgia e medicina estetica non è regolamentato ed esiste una indiscriminata libertà di impresa per cui qualunque privato, avendo una disponibilità economica sufficiente si può inventare una qualsiasi esperienza e pubblicizzarla.»
Inoltre soprattutto i pazienti più avanti con gli anni dovrebbero evitare di ricorrere alla chirurgia estetica in Paesi come il Centro e Sud America, l’Africa ma anche Asia meridionale e i Paesi Europa dell’Est, che non sono paragonabili al livello di cultura e cura socio-assistenziale dei paesi europei più evoluti. «Questi paesi – denuncia Riggio - attirano ogni anno migliaia di sprovveduti da tutte le parti del mondo per la cosiddetta chirurgia low-cost o del pacchetto vacanze. Con gravi rischi per la salute».