19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Laboratorio interattivo i.lab Alimentazione

Debutta il nuovo percorso dedicato alle vitamine B

Dal 23 ottobre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

MILANO - Per i più giovani è ricominciata la scuola, per i genitori il ritmo del lavoro presto raggiungerà il pieno regime e per i nonni è un momento delicato che si chiama cambio di stagione. Tutti sono invitati all’ i.lab Alimentazione, il laboratorio interattivo dedicato all’alimentazione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, che per la prima volta dedica le sue esperienze interattive al Gruppo più importante di vitamine per il nostro organismo, il complesso B.

Dal 23 ottobre, infatti, i bambini e i ragazzi avranno la possibilità di partecipare a un nuovo percorso per scoprire e conoscere (divertendosi) il mondo delle vitamine B: qual è la quantità ottimale di vitamine da assumere ogni giorno, o a che cosa serve un integratore o se la cottura degli alimenti altera la quantità di vitamine contenute.

Gli studi dicono che …
Gli studi scientifici importanti sul ruolo di queste vitamine sono tanti, ma recentemente si sono fatte diverse scoperte di rilievo.
«Dato che le vitamine del gruppo B non sono sintetizzabili nell’uomo (se non in piccola e parziale quantità dalla flora batterica intestinale), devono essere assunte con la dieta e, se questa non è sufficiente, tramite un’integrazione - spiega Magni - In particolare, lo studio[1] di Blencowe nel 2010 ha dimostrato che un adeguato apporto di acido folico riduce la prevalenza dei disordini del tubo neurale nel neonato e la mortalità conseguente a questo problema. Gli italiani Ciaccio e Bellai[2], sempre quest’anno, hanno invece dimostrato come la supplementazione di vitamine B6, B12 e acido folico siano fondamentali nel controllo dell’omocisteinemia e del rischio cardiovascolare.
Infine, un altro studio[3] del 2010 ha confermato il potente effetto antiossidante della vitamina B6. Queste le ultime e più rilevanti conquiste della scienza nell’approfondimento dell’importanza delle vitamine del gruppo B».

E se mancano?
Ci sono casi in cui un’integrazione diventa necessaria: Per esempio, in corso di terapie con antibiotici, ma anche quando si segue una dieta dimagrante, o comunque il regime alimentare non è ben bilanciato (non pochi over 60 hanno la tendenza a mangiare poco e sempre gli stessi cibi). Nei periodi di stanchezza e affaticamento, dovuti allo studio o al lavoro, o per superare lo stress del cambio di stagione, particolarmente sentito dalle donne e dagli anziani.
«La B12 è risultata carente o ai limiti della carenza nel 26 % degli ultrasessantenni in Usa e Gran Bretagna[4] (American Journal of Clinical Nutrition, 2009)» - aggiunge Paolo Magni.
In casi di inappetenza, nella fase di crescita e pubertà, ma anche in quella della menopausa o per far fronte a un periodo di stress fisico (molti ricominciano proprio dopo le vacanze ad andare in palestra assiduamente).

Ma perché la B1 (tiamina), la B2 (riboflavina), la B3 o PP (nicotinamide), la B5 (acido pantotenico), la B6 (piridossina), la B7 (inositolo), la B9 (acido folico) e la B12 (cianocobalamina) sono così importanti per l’uomo?
«Hanno una caratteristica importante - spiega il professor Paolo Magni, docente e ricercatore presso la Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di Milano nel settore dell’Endocrinologia, Metabolismo e Nutrizione ed esperto di Nutrizione - Sono legate in maniera indissolubile fra loro e hanno la massima efficacia quando agiscono in gruppo. Ecco perché si parla sempre di gruppo B».