3 settembre 2025
Aggiornato 11:30
Longevità

Cosa fare per vivere a lungo e bene

E’ cambiata la struttura della società e fatalmente occorre ridisegnarla a cominciare dai cartelli stradali

Vivere a lungo. Certo che si può. D’altra parte non siamo forse lo Stivale più vecchio del mondo dove una famiglia tipo è costituita da due bisnonne, quattro nonni, due genitori e un bambino sul quale grava un numero spropositato di aspettative, in primis quella di gestire la vecchiaia dei propri nonni? E’ cambiata insomma la struttura della società e fatalmente occorre ridisegnarla a cominciare dai cartelli stradali (concepiti per una popolazione che ci vedeva bene), dal verde dei semafori che scorre in fretta per gli individui di età avanzata e dai bagni di casa, ora che le abitazioni ospitano signori e signore cosiddetti longevi, visto che una donna su cinque supera i novant’anni e giunti ai 75 si hanno mediamente dieci anni di aspettativa di vita. Cambiamenti indispensabili auspicati anche da una relazione medica dove si fa presente che, in questo nostro bel paese, è salito ad un milione il numero di anziani non autosufficienti e che i centri di Alzheimer da 50 sono saliti, nel volgere di pochi anni, a 500. Eppure si fa fatica a tenere dietro a queste necessarie modificazioni dell’ambiente e delle sue strutture, pensati per una popolazione in media più giovane dell’attuale.

«E’ come se nei confronti del problema ci fosse una gigantesca rimozione collettiva», ha affermato il professor Roberto Bernabei, geriatra presso il Policlinico Gemelli di Roma, osservando che nelle quattro scuole di medicina di Roma operano in numero straordinariamente maggiore i pediatri rispetto ai geriatri, nonostante che l’Italia vanti un altro record oltre la longevità: quello del paese col più alto tasso di denatalità. Bernabei, del resto, nei suoi interventi televisivi suole ricordare un dato, venuto fuori dall’indagine Istat, che nella sua sintesi è francamente allarmante «Per la prima volta nella storia dell’uomo ci sono in Italia più persone sopra i 65 anni d’età che ragazzi sotto i vent’anni.Ma premesso che il «longevo» rappresenta pur sempre la memoria storica di un paese e un’ importante risorsa se non aggiunge soltanto anni alla vita, ma vita agli anni cosa si deve fare perché vada avanti nel tempo nel migliore dei modi? Si parla tanto, per esempio, di anti-ossidanti che contrastano gli effetti distruttivi dei radicali liberi, responsabili del decadimento delle nostre cellule , ma sono molti a chiedere in quali cibi questi anti-ossidanti dimorano. L’elenco che può tornare utile ha al suo primo posto la vitamina E, sicuramente l’antiossidante per eccellenza, contenuta in natura in alcuni alimenti quali le noci, le mandorle, le nocciole, i cereali integrali e l’olio di germe di grano o altri oli vegetali ricchi di grassi polinsaturi. Un’altra fonte interessante è rappresentata da alcune spezie essiccate come il basilico, il prezzemolo, il rosmarino, la salvia e il timo. Oltre all’effetto antiossidante, la vitamina E aiuta a restare giovani anche perché previene alcune malattie tipiche dell’invecchiamento, come, per esempio l’aterosclerosi, l’ictus e l’ipercolesterolemia.
Il selenio è un minerale antiossidante ed è un componente fondamentale di un enzima prezioso per la salute dell’organismo detto glutatione per ossidasi. Le migliori fonti alimentari di questo minerale sono i crostacei, i molluschi, il riso l’avena e le noci.

La vitamina è un antiossidante importantissimo per la pelle. Aiuta, infatti, a mantenere integre le proteine che formano il collagene, , assicurano l’elasticità della pelle e delle cartilagini. Inoltre, è un valido nutriente anticancro, poiché previene la trasformazione dei nitriti, sostanze conservanti contenute nelle carni e negli insaccati, in nitrosamine, note sostanze cancerogene. La vitamina C contribuisce, inoltre, a ridurre la concentrazione di grassi nel sangue e protegge le membrane cellulari dagli attacchi dei virus. I cibi che la contengono in abbondanza sono gli agrumi, i broccoli, i peperoni , i cavoli e le cime di rapa.
I bioflavonoidi sostanze note con il nome di rutina ed esperidina, aiutano a rafforzare e proteggere le pareti dei vasi sanguigni e a prevenire l’insorgenza della cataratta e ridurre il tasso di colesterolo nel sangue. Buone fonti alimentari dei bioflavonoidi sono: i mirtilli, le ciliegie, le fragole, i lamponi, le prugne, le cipolle, il cavolo rosso, mentre tra le bevande il tè e il vino rosso.

Il betacarotene oltre ad essere un nutriente che ritarda l’invecchiamento è un valido alleato contro il cancro. E’ un precursore della vitamina A e si trova soprattutto in alcune verdure a foglia verde come bietole e spinaci, ma anche nelle carote, peperoni gialli e alcuni tipi di frutta giallo-arancione ( albicocche, meloni, arance, papaia e mela con buccia) Vogliamo poi accennare ai cibi che predispongono al buonumore? Sono tutti quelli ricchi di vitamina C come i Kiwi, i pomodori, i pompelmi, le fragole, le arance. Vi siete mai chiesti perché sul vassoio della prima colazione compare sempre la spremuta d’arancio, secondo una moda mutuata dai manager americani? Perché, con una dose di vitamina C, il manager deve disporsi allegramente a fare affari. Quindi due sono le cose certe: la corretta alimentazione e l’esercizio fisico allungano la vita. Ma attenzione! «Ecco, se dovessi elencare qualche regola per diventare senior nel migliore dei modi, dovrei parlare di «restrizione calorica. L’individuo che conserva il peso dei suoi vent’anni è certamente più longevo. Quanto all’esercizio fisico certamente protegge anche se iniziato in tarda età.», ha assicurato il professor Bernabei. A suo avviso chi voglia assicurarsi una sana longevità deve sottoporsi innanzitutto ad esami come l’ elettrocardiogramma, la mammografia ,la radiografia prostatica, feci, tiroide, pressione, visto che sono tanti gli ipertesi che nemmeno lo sanno. Importantissima poi é la regia del medico nella somministrazione dei farmaci. Non parliamo degli psicofarmaci che le donne consumano in misura doppia rispetto agli uomini. Sì, perché la depressione femminile, con l’avanzare degli anni, ha, ahimé, un’incidenza rilevante. E la parte psicologica è decisiva per invecchiare bene.