29 aprile 2024
Aggiornato 06:00
La Mental Health Foundation lancia l’allarme

Siamo ciò che mangiamo

Il cambio dei cibi degli ultimi 50 anni causa di malattie

Siamo ciò che mangiamo, la famosa frase del filosofo ottocentesco Ludwig Feuerbach riecheggia in tutta la sua verità. Secondo la Mental Health Foundation, la fondazione britannica per la salute mentale , i mutamenti nell’alimentazione intercorsi negli ultimi 50 anni sarebbero responsabili dell’aumento delle malattie mentali. Depressione, schizofrenia, ipercinesi e Alzheimer: l’aumento dei casi, la loro diffusione sono dovuti alla nostra dieta: povera di pesce (soprattutto di grassi acidi omega 3) e di verdura. Il consumo di verdura negli ultimi 50 anni è calato del 34%, mentre quello di pesce addirittura del 59%. solo il 13% degli uomini e il 15% delle donne mangia almeno cinque porzioni di frutta fresca e di verdure al giorno. Non solo quello che mangiamo ma come esso viene prodotto può nuocere gravemente alla salute, hanno detto i ricercatori. Salute fisica e salute mentale, non dimentichiamolo. Una dieta povera comporta una salute povera. Questo slogan deve essere gridato ad alta voce. Si consideri che una dieta ricca di pesce, frutta e verdura non fa bene soltanto alla salute mentale ma anche a quella fisica, dunque con una fava si prendono due piccioni. Secondo i ricercatori ci deve essere una trasformazione radicale delle politiche agricole e alimentari, altrimenti il cibo che consumeremo sarà sempre meno sano e nutriente e sempre più nocivo.

BIBITE ZUCCHERATE GASSATE PER UNA MENTE PIÙ SVEGLIA
Dopo numerose ricerche che hanno screditato le bibite gassate, i cosiddetti soft drinks: gazzose, aranciate, chinotti, coca cola, acqua tonica, giudicandole dannosissime per la salute dell’organismo e il mantenimento del peso forma, ecco che uno studio condotto alla Caledonian University di Glasgow in Scozia prova a riabilitarle. Migliorano le capacità mnemoniche e cognitive dice Leigh Riby, autore della ricerca, grazie all’apporto di glucosio. Aumentare lo zucchero nella propria dieta aiuta molto quando si trstta di migliorare le proprie prestazioni cognitive, il dottore lo ha scoperto osservando un gruppo di studenti durante la preparazione di un esame. L’area deputata alle prestazioni mnemoniche è l’ippocampo. Nella demenza questa area subisce un grave deterioramento. Attraverso test di memoria e scansioni cerebrali Riby ha notato come le bevande zuccherate gassate siano in grado di migliorare le prestazioni del 17%. LA nuova frontiera è la demenza senile e l’Alzheimer. Riby pensa che grazie a supplementi di glucosio sia possibile restaurare la memoria nei pazienti affetti da declino cognitivo.

DIETA IPOCALORICA PER UN CUORE SEMPRE GIOVANE
Un cuore giovane, meno esposto ai deterioramenti che alla lunga portano a malattie letali, grazie a una dieta ipocalorica. Invece che le occidentali 2000-3000 calorie al giorno, il Prof. Luigi Fontana (Facoltà di Medicina della Washington University di St. Louis) propone una dieta di 1400- 2000 calorie. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Journal of the American College of Cardiology. Fontana dice che per avere un cuore giovane mangiare poco non basta, ci vuole una dieta mediterranea a basso contenuto calorico: sì a verdure, olio d’oliva, legumi, farina integrale, pesce e frutta. No a cibi troppo sofisticati e conditi, dolciumi, bevande gassate e zuccherate, pane bianco e altre fonti di calorie «vuote», calorie vale a dire, prive di potenziale nutritivo. L’aspettativa di vita può essere così aumentata del 30%.