19 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Wellness

Italiani poveri ma belli

«Beauty Report» di Unipro: 7 su 10 mai senza cosmetici e profumi. Il 74,5% non ha diminuito le spese per la cura del corpo

ROMA - Italiani poveri ma belli e, anche in tempo di crisi, sette su dieci non riescono a rinunciare a trucchi, profumi e in genere prodotti di bellezza e per la cura del corpo. Prodotti ritenuti «imprescindibili», secondi solo a alimentari e farmaci. I dati sono quelli del «Beauty Report 2010» elaborato da Ermeneia per Unipro, l'associazione italiana delle imprese cosmetiche, che fa parte di Federchimica - Confindustria e presentato oggi alla Camera dei Deputati.

IL RAPPORTO - Il rapporto è stato condotto con interviste su un campione di imprese e di consumatori, disegnando un quadro articolato del settore industriale della cosmetica.
Di fatto, nonostante il portafoglio languisca, il 74,5% degli italiani non ha diminuito la spesa per la cosmetica nell'anno in corso e prevede di aumentarla nel prossimo anno: fiducia nella ripresa o irresistibile voglia di piacersi? Quel che è sicuro è che l'estetica e la cura della bellezza sono importantissimi per quasi sette italiani su dieci, che giudicano irrinunciabile la spesa per i prodotti di cura dei capelli, di cura e igiene del corpo, del trucco, di profumi e deodoranti.
E il 62% dichiara che «la crisi non ha cambiato sostanzialmente le mie abitudini di spesa per questo insieme di prodotti, perché alla propria cura, al proprio benessere e al proprio aspetto estetico non si può e non si deve rinunciare». Infatti, nell'ambito di una congiuntura spesso drammatica per altri comparti, il settore ha tenuto: il mercato nel 2009 è cresciuto dello 0,3% e ha raggiunto un valore di 9,1 miliardi di euro. L'industria cosmetica occupa 35.000 addetti e da diversi anni non registra contrazioni sui livelli occupazionali.