19 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Chirurgia estetica

Tenetevi le rughe

Fin quando non si accerta la pericolosità del botulino messo sotto controllo dal Ministro Fazio

Care signore, per il momento tenetevi le rughe. Almeno fino a quando il Ministro Fazio che ha messo sottocontrollo il botulino, ossia la sostanza che spiana la pelle del viso, non abbia un risultato favorevole a questo rimedio. La decisione del Ministro della Salute di mettere sotto osservazione questa tossina, dando incarico al Consiglio Superiore di Sanità di analizzare la situazione sul suo utilizzo in Italia, sia a scopo clinico che per fini estetici, e di effettuare una valutazione, arriva dopo alcune segnalazioni di effetti avversi negli Stati Uniti dove è stato riconosciuto un indennizzo.

Per la prima volta infatti è' stato deciso da un giudice Usa il primo maxirisarcimento di ben 15 milioni di dollari a beneficio della ginecologa statunitense Sharla Helton, 48enne per i danni provocati dal botox dell'azienda Allergan . La multinazionale per la verità , è stata condannata per «negligenza» per non avere indicato tutti i rischi della sostanza. «Da troppi anni la tossina botulinica viene propagandata come una sostanza assolutamente sicura - ha spiegato il dermatologo Antonino Di Pietro - Ma un farmaco non è mai privo di rischi. E se può essere utile per alcune patologie, non va proposto con leggerezza per l'uso estetico». Però la multinazionale farmaceutica di questo componente che blocca i muscoli facciali e stende la pelle, rendendola più giovane, ha annunciato che farà appello sostenendo che il Botox non provoca il botulino come è accaduto alla signora Helton. Ma per il giudice, l'azienda produttrice ha mancato di informare pienamente sui rischi del Botox e in particolare ha sottolineato una comunicazione della Allergan in cui si raccomanda ai medici di non chiamare il farmaco «un veleno» optando per un più rassicurante «proteina purificata».

Nel corso del processo è emerso che alcuni «istruttori» del botox antirughe incoraggiano dosaggi anche doppi rispetto a quelli autorizzati dal Food and Drug Administration e in siti diversi dall'unico ammesso, cioè tra le sopracciglia