19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Ballate! Ballate!

Dimagrire con il rock

I balli dinamici fanno perdere 600 calorie all’ora. I benefici della danza e gli altri espedienti per restare in forma

Volete perdere peso o desiderate restare in forma senza imporvi sacrifici alimentari? Un sistema c’é. Ballate! Ballate, anche ora che non c’è più in tv Milly Carlucci. Non importa se lo fate bene o male. Ballando per un‘ora si consumano in media tra le 250 calorie coi balli lenti e le 600 calorie coi balli dinamici. Il ballo è un’attività paragonabile a corsa, ciclismo, calcio, tennis con un impegno fisico elevato anche se praticato a livello amatoriale. Lo afferma uno studio che è stato effettuato dall’istituto di Scienza dello Sport del Coni e dalla Federazione Danza sportiva. Naturalmente, per ottenere dei risultati significativi, bisognerebbe ballare almeno per 45 minuti tre volte alla settimana.

Nei giovanissimi il ballo aiuta la coordinazione. Negli anziani la danza aiuta a contrastare il decadimento del sistema nervoso migliorando la forza muscolare e l’equilibrio. Una raccomandazione per gli ipertesi: «Dovrebbero preferire i balli a intensità di sforzo regolare.». In conclusione i chili superflui vanno tirati in ballo. Non staremo a descrivere tutti gli altri benefici che comporta la danza sicuro, antidoto alla solitudine visto che è uno strumenti di approccio, di aggancio. Gli psicologi affermano che attraverso l’armonia del ballo si può creare un buon rapporto con sé stessi e facilitare la relazione con gli altri. Senza trascurare il fatto che la danza può essere seduzione, ossia preludio ad incontri biblici. Poiché ci interessa per il momento soltanto l’effetto brucia-calorie del ballo, suggeriremo a chi vuol perdere qualche chiletto un altro espediente.

Bisogna sapere che anche gli occhi vanno messi a dieta. Se si vuol dimagrire occorre abolire la visione di cibi e manicaretti. Conoscete quel motto «Anche l’occhio vuole la sua parte», partorito dalla saggezza popolare? Ebbene la società dei consumi, che sempre di più diventa la società degli obesi, applica puntualmente questo vecchio adagio anche per quanto riguarda i cibi: vengono fotografati nelle pose più seducenti e appetitose. Non solo. Alla preparazione di prelibatezze ipercaloriche e raffinate pietanze vengono dedicati interi programmi televisivi, anzi interi canali, ventiquattro ore su ventiquattro all’insegna dell’acquolina in bocca. E dagli Stati Uniti è partito l’allarme: l’ingrassamento patologico passa innanzitutto per gli occhi. Essere esposti a un bombardamento costante di vetrine stracolme di cibi, pasticcini, pizze e panini, cartelloni pubblicitari al ragù, riviste specializzate e canali traboccanti di fritti, soffritti e besciamella stimola enormemente l’attività della corteccia orbitofrontale destra, l’area del cervello connessa alle attività che procurano piacere; da qui la spinta a consumare cibo per soddisfarsi. L’appetito e il desiderio di cibo aumenterebbero il metabolismo di questa zona della corteccia cerebrale, sede degli impulsi e delle sensazioni di piacere, attraverso un principio analogo a quello degli stupefacenti. Gene-Jack Wang, un medico di Brookhaven, ha fatto questa scoperta insieme ai suoi ricercatori, sottoponendo il cervello di dodici pazienti a scannerizzazione. Per chi vuole dimagrire quindi, vietato il consumo d’immagini provocanti, oltre che di grassi.