18 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Francia

Gli operai della Pip minacciano rogo in fabbrica

L'azienda è sotto accusa per le protesi mammarie difettose

TOLONE - Il personale della società francese Poly Implant Prothese (Pip), sotto accusa per le protesi mammarie difettose, continua a minacciare di appiccare il fuoco allo stabilimento: lo ha dichiarato un rappresentante sindacale dopo una riunione in prefettura. «La nostra posizione non è cambiata. Non ci saranno compromessi, continuiamo a occupare la fabbrica e a minacciarla», ha dichiarato Eric Mariaccia.

Il 30 marzo scorso la Procura di Marsiglia ha aperto un'inchiesta preliminare per «truffa, uso di prodotti falsi e pubblicità ingannevole» per far luce sulla qualità delle protesi in silicone messe in commercio dall'azienda transalpina, lasciando per strada 120 operai che da allora occupano la fabbrica e minacciano di incendiarla. Chiedono anche da 10.000 a 15.000 euro di indennizzo per il licenziamento e la designazione di un mediatore.

La settimana scorsa, l'Afssaps, Agenzia dei prodotti sanitari francese, ha chiesto il ritiro di tutti gli impianti mammari realizzati con il gel di silicone prodotto dalla Pip, dopo aver constatato un sensibile aumento della rottura di queste protesi. Da un'ispezione effettuata nello stabilimento della Pip, a La Seyne, nel dipartimento del Var, è emerso che le protesi venivano realizzate utilizzando «un gel al silicone non autorizzato e non conforme» rispetto a quanto dichiarato. L'Agenzia dei prodotti sanitari ha lanciato un appello a tutte le donne che portano queste protesi a «consultare il loro chirurgo» il prima possibile.