19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Amore & Psiche

Colpo di fulmine

La scelta del partner non è mai affidata al caso. E’ influenzata da ciò che ci accade intorno. Quando ci innamoriamo è caos nella testa

Bisogna chiarire una volta per tutte che la scelta del partner non è mai affidata al caso come farebbe pensare il concetto del «colpo di fulmine». E’ invece guidata da fattori socio-culturali e da desideri molto spesso inconsci. In psicologia si parla infatti di «errore fondamentale»: noi abbiamo l’impressione che ogni decisione non sia frutto di un condizionamento esterno, ma dipenda da un totale controllo di noi stessi. In realtà non è affatto così: le nostre scelte sono influenzate da ciò che ci accade intorno, anche quando si parla d’amore.

Nell’attrazione fisica entrano in gioco diversi fattori: lo sguardo, il sorriso, la mimica facciale, il modo di parlare, di gesticolare , di camminare, la personalità, il fascino. La bellezza dell’essere amato è qualcosa che non è mai soltanto carnale. Perfino l’odore può attrarre due persone. Fino a qualche anno fa si pensava che il senso dell’olfatto funzionasse solo negli animali, mentre oggi si ritiene che possa avere un ruolo determinante anche negli uomini grazie ai ferormoni ,molecole prodotte dalle ghiandole apocrife situate sotto le ascelle, intorno ai capezzoli e all’inguine.

I principali ferormoni sessuali sono l’androstenolo, uno dei composti del sudore dell’uomo e la copulina presente nelle secrezioni vaginali femminili. Non c’è dubbio che tra i fattori che producono l’innamoramento ci sia, da una parte, la vicinanza (il compagno di scuola, la collega di ufficio, cioè persone che hanno la nostra stessa appartenenza, a una classe sociale, a un livello culturale) e dall’altra la trasgressione, ossia il desiderio di infrangere le regole che gli antropologi chiamano «principio di esogamia»: quello cioè che porta i membri di un clan o di una tribù a cercare il partner fuori dal gruppo di riferimento. Comunque cosa succede quando ci innamoriamo?Gli scienziati che studiano la cosiddetta «chimica dell’amore» affermano che nel nostro cervello si scatena una tempesta di neurotrasmettitori. Un gran caos. Infatti i ricercatori della Rutgers University nel New Jersey che hanno sottoposto a risonanza magnetica 17 ragazzi mentre mostravano loro immagini della persona amata, alternate a quelle di conoscenti e amici, hanno scoperto che il sentimento suscitato dalla «dolce metà» attiva due zone cerebrali collegate all’energia e all’euforia e fa produrre alti livelli di dopamina. Più si è innamorati, più queste zone del cervello vanno in tilt. Ossia l’innamoramento ci rende in pratica addicted, ossia dipendenti dal partner. Il maschio innamorato si addolcisce, secondo una ricerca dell’Università di Pisa che spiega anche perché: negli uomini innamorati, contrariamente a quanto si potrebbe supporre, si abbassano i livelli di testosterone, l’ormone che comanda alcuni comportamenti aggressivi e gli impulsi sessuali.

Nelle donne invece avviene il contrario: il testosterone aumenta e dà loro più temperamento. La prima fase dell’innamoramento, ossia l’infatuazione, è infatti caratterizzata da un senso di dipendenza dall’altro e da sensazioni intense sul piano emotivo e su quello erotico. Lo stato di esaltazione che si prova all’inizio di un rapporto è dovuto all’azione della feniltilamina, una molecola naturale che sarebbe in grado di suscitare effetti analoghi a quelli delle anfetamine:rende iperattivi e euforici e fa sì che il cervello rilasci un neurotrasmettitore, appunto la dopamina, che regala sensazioni di piacere. E’ tutta colpa proprio della dopamina se i due innamorati vogliono stare sempre insieme e si telefonano cento volte al giorno. Infatti quando un evento si rivela più felice di quanto speravamo, la dopamina emette un segnale di benessere che spinge a ripetere l’esperienza. Secondo gli esperti si ritorna coi piedi per terra al massimo entro sei anni quando l’effetto della feniltilamina si acquieta. Comunque ecco che intervengono altre sostanze per rendere duraturo il legame: vale a dire l’ossitocina per la donna e la vasopressina per l’uomo. Ormoni che procurano un senso di attaccamento e di affetto e vengono attivati anche da stimoli come il massaggio ,le carezze, gli abbracci. Ecco perché le coccole sono molto importanti quando il rapporto ha superato la barriera del settimo anno.