27 aprile 2024
Aggiornato 06:30
E’ uno degli interventi più gettonati

Liposuzione

Gli accorgimenti per evitare guai

Non crediate che la liposuzione interessi soltanto a dame e damigelle piuttosto in carne, desiderose di farsi ridurre il giro-cosce, l’interno delle ginocchia e i polposi glutei. E’ uno degli interventi più gettonati perché vi si sottopongono anche moltissimi uomini, preoccupati soprattutto dei rotoli depositati sull’addome. Per non parlare delle cosiddette «maniglie dell’amore» terribilmente antiestetiche.

La liposuzione, ossia l’eliminazione dell’adipe superfluo con l’impiego di speciali cannule aspiranti, è spesso presentata come un’operazione semplice e priva di rischi. Ma attenzione! Non è esattamente così. I pazienti, il più delle volte, l’affrontano a cuor leggero e sottovalutano come l’operazione sia un vero e proprio intervento chirurgico da fare in una sala operatoria adeguata e con un medico anestesista. Se in Italia non ci sono statistiche e negli ultimi anni si contano un numero limitato di decessi sotto i ferri, il tasso di mortalità per liposuzione negli Stati Uniti è salito a 19,1 morti ogni centomila interventi. Muore cioè una persona ogni 5224 operazioni. I conti sono stati fatti dall’American Society of Plastic and Reconstructive Surgeons (Asprs).

La lettura di questi numeri non deve però destare allarmismi. Occorre infatti precisare che il più delle volte a monte dei guai post-operatori c’è un basso livello di guardia dei medici, spesso inesperti e non qualificati, ma solo lusingati da facili guadagni. Bisogna quindi scegliere innanzitutto un autentico specialista del settore che tenga presente prima di intervenire, lo stato di salute generale del paziente. Se la liposuzione viene eseguita in soggetti sani e in strutture adeguate che non siano semplici ambulatori, non ci dovrebbero essere complicanze. Che qualche volta, ahimé, ci sono e vanno dalle tromboembolie polmonari, alla perforazione dell’addome o degli organi interni, all’impiego di anestetici, sedativi o medicazioni errate, fino all’embolie di grasso. Ma va detto che questi accidenti sono piuttosto rari. E’ importante che gli stessi specialisti imparino anche a dire di no, soprattutto quando le richieste sono illogiche. Di solito su dieci donne che si propongono per tale operazione solo quattro sono effettivamente da operare.

Riassumendo:
- No alle operazioni negli ambulatori o in regime di day-hospital. Sì al ricovero in ospedale o in cliniche equipaggiate per le emergenze.
- Diffidare dei medici che mostrano le foto del prima e del dopo di precedenti interventi per convincere la persona che si è rivolta a loro. La liposuzione è un atto operatorio che non regala la perfezione e non si può esattamente predire come sarà il risultato
- Per la buona riuscita dell’operazione è importante la medicazione finale, i bendaggi e le fasce vanno applicate in modo corretto. Se la medicazione è eseguita male si formano delle grinze e dei solchi sulla pelle, sui quali a nulla servono i molteplici massaggi proposti per migliorare il quadro

IL PARERE DEL MEDICO
«I pericoli della liposuzione- dice il professor Marco Gasparotti, docente di chirurgia estetica all’Università Tor Vergata di Roma- sono legati alla scarsa selezione del paziente. Bisogna ,infatti, tener conto di tutte le controindicazioni per un’operazione del genere: dalle vene varicose all’insufficienza venosa cronica, dai problemi cardiopatici al diabete grave. Invece qualche volta succede che non si tenga granché conto del quadro clinico del paziente. E’ bene infatti chiarire che la lipo è un vero e proprio intervento chirurgico. Non è una pratica dimagrante ma è un modellamento dei cuscinetti di grasso -cellulite resistenti ad ogni tipo di terapia fisica e/o medica. L’importante, quindi, è la scelta del chirurgo plastico che faccia parte della Sicpre (la Società ufficiale dei chirurghi plastici www.sicpre.net) per impedire che su 200 interventi, per esempio, oggi uno solo venga fatto da un autentico specialista. Bisogna prevenire il pericolo di affidarsi a mani poco esperte che operano in strutture non specialistiche. Comunque in Italia dove la liposuzione si fa dal 1978, su una trentina di milioni di interventi , pochissimi sono stati i casi, in tutti questi anni, che hanno provocato conseguenze gravissime.» Il professor Gasparotti che ha eseguito finora 8500 interventi di liposuzione sostiene che questa pratica non va assolutamente demonizzata. «Anche se è importante far sapere - afferma - a chi voglia sottoporvisi che l’operazione, dopo le necessarie analisi deve essere eseguita in una clinica dove ci sia un anestesista 24 ora su 24 e dove bisogna rimanere per almeno una notte se l’intervento subito è stato di tipo medio grande (oltre il litro e mezzo). Tre o quattro giorni prima il paziente dovrà sottoporsi ad una terapia coagulante e per i 15 giorni successivi niente aspirina né qualsiasi altro medicinale non consigliato.»