28 agosto 2025
Aggiornato 10:00
A cura di Carla Pilolli

Shopping compulsivo

Quando il portafoglio di famiglia va in tilt

Ultime ore di spese, di vagabondaggi per i negozi dal momento che ci sono i saldi e tutti mirano all’affare e per di più la ricorrenza della Befana obbliga i genitori dei più piccoli agli ultimi regalini. Sono i giorni in cui meglio si confondono nella folla degli acquirenti le persone afflitte dallo SHOPPING COMPULSIVO, un fenomeno da non sottovalutare, viste le cifre a suo tempo fornite da Caritas italiana e Fondazione Zancan, che nel loro «Rapporto su esclusione sociale e cittadinanza incompiuta», denunciarono come lo shopping compulsivo fosse una forma di dipendenza che interessava tra l'1 e l'8% della popolazione adulta.

Le cause? Difficoltà affettive, depressione, la necessità di riempire con cose materiali dei propri vuoti personali, ansia e fuga dalle proprie responsabilità. Ne sono affette soprattutto donne, di età compresa tra i 35 e i 45 anni. Le cure? «Tutte le dipendenze senza sostanze hanno matrici comuni e quindi vengono trattate in modo simile» - affermano in uno dei tanti dipartimenti dove vengono attivati centri per dipendenze comportamentali da gioco d'azzardo e da tecnologie digitali. All'interno di questi centri vengono curati anche malati affetti da shopping compulsivo, ma non esistono in Italia servizi pubblici specifici per questo tipo di patologia. In realtà non avrebbe neppure senso crearne. Ha senso distinguere tra dipendenze illegali (per esempio la tossicodipendenza) e dipendenze legali (per esempio da tabacco, da gioco) che coinvolgono persone integrate nel tessuto sociale, ma creare tanti centri per le dipendenze specifiche sarebbe poco funzionale, si tratta in tutti i casi di dipendenze comportamentali.

Viene sfatata anche la possibilità di curare la dipendenza da shopping semplicemente assumendo medicine. Si è notato che l'assunzione di medicinali serotoninici, che aumentano il tasso di seratonina nel sistema nervoso, riducono e migliorano il controllo sullo shopping compulsivo. Ma la sola assunzione di questi farmaci o di antidepressivi non risolve il problema, è necessaria la terapia. Anche perché avere in casa una persona afflitta da questa patologia, manda il portafoglio familiare in tilt.