20 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Salute | Gravidanza

Alcol in gravidanza, Cnr: «Seri danni ma non col vino rosso»

«Grazie a proprietà dei suoi composti limita effetti tossici alcol»

ROMA - Il consumo di alcol in gravidanza provoca dei seri danni, è una delle cause maggiori di ritardo mentale dei bambini, ma con un distinguo: il vino rosso, che grazie alle proprietà dei suoi composti, limita gli effetti tossici dell'alcol. Lo rivela una ricerca condotta dall'Inmm-Cnr di Roma, in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità e il Centro alcologico della Regione Lazio, che ha studiato gli effetti tossici sul feto indotti dal consumo di etanolo.

Una ricerca che conferma le proprietà antiossidante di un buon calice di rosso, ma che, sottolineano i ricercatori non deve portare ad indulgere: in ogni caso, il consumo di alcol in gravidanza o durante l'allattamento deve essere assolutamente evitato.

Attraversando la placenta, l'etanolo presente nell'alcol può compromettere la crescita e il peso del feto, provocando danni permanenti al sistema nervoso centrale, con sottosviluppo e malformazione delle cellule e della struttura del cervello e conseguenze a livello funzionale e cognitivo: scarsa memoria, deficit di attenzione e comportamenti impulsivi. Ma la ricerca ha rilevato un importante distinguo: il vino rosso, infatti, grazie alle proprietà dei suoi composti, come i polifenoli e gli antociani, è in grado di limitare gli effetti tossici dell'alcol (o etanolo). E lo dimostra lo studio portato a termine dall'Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Inmm-Cnr), in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità e il Centro alcologico della Regione Lazio, coordinato da Marco Fiore.

«Abbiamo creato in laboratorio un modello della Sindrome Feto-Alcolica - spiega Fiore, dell'Inmm-Cnr - in topi esposti durante la gravidanza e l'allattamento all'etanolo contenuto in una soluzione alcolica a base d'acqua e a quello contenuto nel vino rosso, entrambi a gradazione alcolica dell'11%. Il confronto evidenzia differenze nella tossicità indotta, molto elevata nei topini esposti a soluzione alcolica, minima o persino nulla in quelli esposti a vino rosso».

I dati della ricerca, hanno infatti mostrato che nei topini nati da madri esposte al solo vino rosso non sono emersi problemi cognitivi. I piccoli le cui madri sono state esposte alla soluzione alcolica sono stati invece completamente compromessi nell'ippocampo e nelle altre aree cerebrali, l'Ngf e il Bdnf. L'Ngf, Nerve Growth Factor, è la proteina scoperta dal Nobel Rita Levi-Montalcini e ha un ruolo chiave nella vita delle cellule nervose del cervello e del sistema nervoso periferico; il Bdnf, Brain Derived Neurotrophic Factor, è invece una molecola che previene la degenerazione delle cellule cerebrali.

Inoltre il danno epatico non si osserva o è minimo se l'etanolo è somministrato come vino rosso mentre negli altri casi è osservabile a livello degli elevati valori di Hgf, e del Vegf. L'Hgf è un fattore di crescita che oltre a regolare la crescita e il metabolismo delle cellule epatiche ha anche un ruolo di protezione delle cellule nervose del cervello. Il Vegf è un fattore di crescita che partecipa ai processi rigenerativi del fegato a seguito del danno indotto da epatiti.

I risultati ottenuti dalle ricerche condotte confermano ancora una volta come le forti proprietà antiossidanti di alcuni componenti contenuti nel vino rosso, come i polifenoli e gli antociani, sono in grado di attivare meccanismi antagonisti e di prevenzione che potrebbero essere utilizzati, si ipotizza, come cura di gravi malattie quali l'Alzheimer e il Parkinson.

«Lo studio - conclude Fiore - spiegherebbe anche perché, nei Paesi dell'area mediterranea, dove è maggiore il consumo di vino rosso, la Sindrome Feto-Alcolica sia più rara rispetto ad altri Paesi industrializzati, dove il consumo di alcol in gravidanza si basa prevalentemente su altre bevande alcoliche». Nella loro ricerca, gli autori tengono a evidenziare che, in ogni caso, il consumo di alcol in gravidanza o durante l'allattamento deve essere assolutamente evitato.