19 aprile 2024
Aggiornato 22:00

Correlazione molecolare tra infezioni virali e suscettibilità al cancro

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nell'edizione online della rivista The EMBO Journal

Un'équipe di ricerca portoghese-statunitense ha scoperto un nuovo meccanismo molecolare che consente ai virus herpes di tipo gamma di infettare in modo cronico i pazienti. La ricerca consente, inoltre, di comprendere il motivo per cui è più probabile che questi pazienti siano affetti da linfoma, tumore dei linfociti (globuli bianchi); questo risulta particolarmente evidente nei casi di immunodeficienza. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nell'edizione online della rivista The EMBO Journal.

Le scoperte dei ricercatori dimostrano che una proteina degli herpes virus di tipo gamma, denominata ORF73, imita la macchina molecolare dell'ospite per inibire l'NF-kB sui linfociti infetti. L'NF-kB è un complesso proteico che agisce come fattore di trascrizione ed è coinvolto nelle reazioni delle cellule a diversi stimoli, tra cui anche la morte e la proliferazione. La scoperta fa luce anche sul modo in cui questo processo prepara il terreno allo sviluppo di linfomi.

«La proteina ORF73 dell'herpes virus linfotropico di tipo gamma, MuHV-4, è un potente inibitore della trascrizione determinata dall'NF-kB. È stato rilevato che diverse proteine virali interferiscono con il pathway dell'NF-kB,» hanno scritto gli autori nella loro monografia. «Il meccanismo include anche l'assemblaggio, da parte di ORF73, di un'ubiquitina ligasi chiamata EC5S E3. Questo complesso usa come bersaglio la subunità RelA, attivata a livello nucleare, per la poliubiquitinazione e la successiva degradazione proteosomale».

I ricercatori hanno spiegato che se è confermata l'inibizione dell'NF-kB in pazienti con linfoma, infetti dall'herpes virus di tipo gamma, i medicinali in grado di proteggere la molecola potrebbero efficacemente diminuire le probabilità di sviluppare linfomi.

Gli herpes virus di tipo gamma infettano i globuli bianchi (linfociti B o T) rimanendo latenti nei tessuti linfoidi sotto forma di infezione cronica asintomatica, ma possono anche innescare la comparsa di linfomi. Secondo i ricercatori, gli herpes virus di tipo gamma comprendono il diffuso virus di Epstein-Barr, l'agente scatenante della mononucleosi infettiva, e l'herpes virus associato al sarcoma di Kaposi, un tumore che colpisce i malati di AIDS.

L'équipe ha spiegato che la correlazione tra l'infezione cronica dei linfociti e i linfomi resta un mistero poiché scarseggiano le informazioni sui meccanismi soggiacenti all'interazione tra virus e linfociti infetti. Tuttavia, i ricercatori hanno sottolineato che la manipolazione virale della macchina molecolare ospite manda in tilt gli usuali controlli della cellula, determinando a sua volta un incremento del rischio di tumori. Secondo i ricercatori, questa è una ragione plausibile perché i virus non possono autoriprodursi e sono costretti a «sequestrare» la macchina molecolare delle cellule infette in modo da scindersi e diffondere l'infezione.

«Questa scoperta dimostra che l'inibizione virale dell'attività dell'NF-kB in centroblasti latentemente infetti di centri germinali è cruciale per l'attecchimento di un'infezione persistente da herpes virus di tipo gamma, compromettendo l'importanza fisiologica della degradazione proteosomale del RelA/NF-kB quale meccanismo regolatore di questo signalling pathway», hanno scritto gli autori.

Allo studio hanno partecipato l'Istituto di microbiologia e medicina molecolare dell'università di Lisbona (Portogallo), l'Istituto scientifico Gulbenkian (Portogallo) e il Weill Medical College della Cornell University (Stati Uniti).

Per maggiori informazioni, visitare:

The EMBO Journal:
http://www.nature.com/emboj/index.html

Università di Lisbona:
http://www.ul.pt