Nanoparticelle: efficaci vettori nella terapia genica tumorale
«Con questa ricerca per la prima volta si è riusciti in questo obiettivo, colpendo il tumore in maniera selettiva»
Un ricerca condotta dal team guidato da Georges Vassaux, Ph.D., Institute National de la Santé et de la Recherche Médicale (INSERM), pubblicata su Cancer Research, ha permesso di sviluppare nanoparticelle in grado di trasportare geni antitumorali selettivamente alle cellule cancerose, lasciando intatte le cellule sane. Il vettore, costituito da nanoparticelle di dendrimeri di polipropienimine, forma complessi stabili con il DNA (PPIG3/DNA) che si desidera inserire nella cellula per forzarne la produzione di una specifica proteina.
Negli esperimenti condotti dal team il gene reporter NIS (Na/I symporter) contenuto nelle nanoparticelle, una volta inglobato dalle cellule cancerose, si è rivelato in grado di forzare queste ultime nella produzione della proteina reporter NIS nel topo, come evidenziato dalle analisi di tomografia computerizzata che hanno permesso di confermare l’espressione del transgene nelle cellule cancerose ma non in quelle sane.
Utilizzando invece sequenze di DNA di geni killer, geni cioè in grado di promuovere la morte cellulare, e sfruttando la selettività intrinseca di questo nuovo tipo di vettore, sarà finalmente possibile distruggere in maniera altamente selettiva le sole cellule tumorali.
«La terapia genica rivela un grande potenziale nel realizzare trattamenti tumorali sicuri ed efficaci: la vera sfida è però rappresentata dalla capacità di bersagliare solo le cellule tumorali. Con questa ricerca per la prima volta si è riusciti in questo obiettivo, colpendo il tumore in maniera selettiva» spiega Andreas Schatzlein, Ph.D., Università di Londra, uno dei ricercatori coinvolti nello studio.