Salute: Il 58% delle italiane vorrebbe perdere qualche chilo
Sondaggio Cosmopolitan: il 36% è a «dieta per sempre»
ROMA - Il 58% delle ragazze italiane vuole perdere qualche chilo, il 36% è a dieta 'fissa', il 39% si mette a dieta prima di un evento importante. I dati sono quelli di un sondaggio del mensile Cosmopolitan che indaga sui nuovi disturbi alimentari di cui soffrono oggi le giovani donne. Dai risultati emerge chiaramente l'attenzione ossessiva verso il proprio corpo, in conseguenza della quale si manifestano nuove forme di disturbo alimentare: forse meno gravi di anoressia e bulimia, ma altrettanto allarmanti e dannose per la salute.
Si parla per esempio di drunkoressia, ovvero del saltare la cena per poter bere qualche bicchiere in più all'happy hour. L'ortoressia è invece l'ossessione di nutrirsi in maniera sana, che se esasperata può modificare addirittura la propria vita sociale. La stressoressia è il rifiuto di sedersi a tavola per la vita frenetica che si conduce. Questo comportamento è controproducente perché, così facendo, si sottopone il fisico a un ulteriore stress con il risultato che il primo pasto che si consuma dopo il digiuno viene assorbito maggiormente.
L'ultimo disturbo alimentare di cui parla Cosmopolitan è la bridoressia (da 'bride', 'sposa' in inglese): fenomeno piuttosto diffuso in Usa, ma che sta prendendo piede anche nel nostro Paese per cui, prima di un evento importante come il matrimonio, ma anche una vacanza o un appuntamento, c'è la tendenza a sottoporsi a diete micidiali, comportamento che scaturisce dalla paura di non essere accettati, specie nei momenti della vita in cui si ritiene che l'immagine corporea abbia particolare rilevanza.
«Oggi si tende a dare al corpo un significato esistenziale: sembra che la vita non abbia senso se non si ha un certo fisico - spiega Simona Marucci endocrinologa e nutrizionista - Su alcune persone, che magari hanno problemi di identità, questo può avere un impatto forte: se nell'infanzia o nell'adolescenza non hanno potuto sviluppare un'identità forte, perché non si sono sentite valutate e riconosciute dai familiari, la cercheranno nell'immagine esteriore proposta dalla società».