19 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Crescita del neuroblastoma, un tipo di tumore che colpisce i bambini in tenera età

Uno studio getta nuova luce sui tumori infantili aggressivi

Gli scienziati sperano che le loro scoperte, pubblicate nella rivista Cancer Cell, portino allo sviluppo di nuove terapie per curare questa malattia spesso aggressiva e imprevedibile

Ricercatori finanziati dall'UE hanno svelato alcuni dei complessi meccanismi molecolari della crescita del neuroblastoma, un tipo di tumore che colpisce i bambini in tenera età. Gli scienziati sperano che le loro scoperte, pubblicate nella rivista Cancer Cell, portino allo sviluppo di nuove terapie per curare questa malattia spesso aggressiva e imprevedibile.

Il sostegno dell'UE a questo studio proviene dal progetto IMPACT («Identification of novel targets for cancer therapy«), che è finanziato nel quadro dell'area tematica «Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute» del Sesto programma quadro (6°PQ).

Il neuroblastoma è un tumore del sistema nervoso che colpisce essenzialmente i bambini al di sotto dei cinque anni. Nello sviluppo normale, le cellule della cresta neurale smettono di dividersi e si trasformano in differenti tipi di cellule nervose mature. Nel neuroblastoma questo non accade e le cellule continuano a dividersi formando un tumore.

Più comunemente, tale tumore si sviluppa nell'addome, spesso nelle ghiandole surrenali o nel tessuto nervoso nella parte posteriore dell'addome. Tuttavia, può diffondersi anche in altre parti del corpo attraverso il sangue e il sistema linfatico. I sintomi variano a seconda della posizione del tumore e se si è diffuso o meno in altre parti del corpo. Poiché nelle prime fasi della malattia i sintomi (tra cui stanchezza, febbre e perdita dell'appetito) sono spesso vaghi, il neuroblastoma è sovente difficile da diagnosticare.

Un lavoro precedente aveva mostrato che livelli elevati di un gene chiamato MYCN sono spesso legati alla resistenza alla terapia e ad una prognosi infausta. MYCN interferisce con il controllo della divisione e differenziazione delle cellule. I ricercatori hanno analizzato altri 194 geni che sono sia dipendenti da alti livelli d'attività di MYCN nelle cellule del neuroblastoma, sia diretto bersaglio dei geni della famiglia Myc.

Hanno scoperto che per la crescita dei tumori MYCN-amplificati è necessario un gene chiamato AURKA, che non è invece richiesto dalle cellule carenti di MYCN amplificato. AURKA è un ben noto gene tumorale, che è già stato implicato nello sviluppo di altri tipi di tumore nell'uomo.

Il gene AURKA codifica per un enzima chiamato Aurora A che si lega a N-Myc e lo stabilizza, e i ricercatori suggeriscono che questo a sua volta contribuisca allo sviluppo del neuroblastoma interferendo con la maturazione delle cellule nervose che si sviluppano. I ricercatori hanno anche scoperto che la capacità di Aurora A di stabilizzare N-Myc non è legata alle sue proprietà enzimatiche. Pertanto, i farmaci studiati per bloccarne le proprietà enzimatiche potrebbero non bloccarne le interazioni con N-Myc.

«I risultati da noi ottenuti mostrano che la stabilizzazione di N-Myc è una funzione oncogena critica di Aurora A nel neuroblastoma infantile. La sfida che ci si presenta adesso è trovare le vie per interferire con questa funzione allo scopo di reperire nuovi approcci terapeutici per tali tumori», ha commentato il dott. Martin Eilers dell'università di Würzburg, in Germania. «I risultati suggeriscono anche che le attuali opinioni sulla oncogenicità di Aurora A dovrebbero forse essere riesaminate».