19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Funghi e salute

Invecchiamento, cancro e Alzheimer: si combattono a tavola, con un pugno di funghi

I funghi sembrano essere i migliori candidati per rallentare l’invecchiamento a tavola, prevenire malattie neurodegenerative e coronariche. I risultati dello studio

I funghi contro l'invecchiamento
I funghi contro l'invecchiamento Foto: Shutterstock

Quale cibo è il miglior simbolo d’autunno? I funghi ovviamente. E se da tempo se ne dicono di tutti colori, per esempio riguardo eventuali danni al fegato, oggi – grazie a una nuova ricerca - tornano alla ribalta. Gustosi, sani ed estremamente salutari, i frutti raccolti durante le tipiche passeggiate stagionali nel bosco, sembrano anche rallentare l’invecchiamento grazie a dei potentissimi antiossidanti in essi contenuti. A suggerirlo sono stati alcuni ricercatori statunitensi che hanno pubblicato i risultati del loro studio su Food Chemistry.

La miglior fonte di antiossidanti
Secondo la ricerca condotta da alcuni scienziati della Pennsylvania State University, non bisogna andare a cercare in tutto il mondo le piante più strane per rimanere giovani e in salute. Ma nel nostro paese abbiamo a disposizione i prodotti migliori, ricchissimi di sostanze antiossidanti. I funghi, in particolare, conterrebbero quantità notevoli di Ergotioneina e Glutatione. Due elementi noti da tempo come fattori anti-invecchiamento.

I migliori sono i porcini
Lo studio, pubblicato recentemente su Food Chemistry, ha evidenziato come la maggior parte dei funghi commestibili presentino antiossidanti in abbondanza. Quelli che ne hanno quantità leggermente inferiori sembrano essere i funghi Champignon. Comunque – spiegano i ricercatori – i livelli sono superiori ad altri alimenti conosciuti. I migliori sono risultati i funghi porcini, rigorosamente selvatici.

Quantità stabile anche con la cottura
Gli scienziati hanno anche scoperto che, a differenza di altri alimenti, i funghi riescono mantenere inalterato il livello di antiossidanti anche in seguito alla cottura. E ciò li rende un eccellente rimedio perché possono essere cucinati come si preferisce. I ricercatori spiegano che secondo alcune teorie, quando il cibo viene ossidato produce energia ma anche radicali liberi, in alcuni casi piuttosto tossici. Tuttavia, la maggior parte vengono controllati tramite appositi meccanismi fisiologici che vengono messi in atto quando si mangia del cibo scaldato. I funghi, d’altro canto, contenendo Ergotioneina e Glutatione bloccando un’eventuale pericolosità determinata dalla presenza di tali componenti.

Utili anche contro cancro, Alzheimer e malattie cardiovascolari
Questa particolare azione che permette di contrastare i processi ossidativi ha consentito ai funghi di essere promossi come migliori candidati antinvecchiamento. Ma non solo: un consumo abituale potrebbe aiutare a ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer, il cancro e le malattie coronariche.

Minor incidenza di malattie degenerative
I ricercatori hanno osservato come i paesi che consumano livelli più elevati di Ergotioneine attraverso la dieta – tra cui anche la Francia – hanno una minor incidenza di malattie neurodegenerative. La quantità media indicativa di tali paesi si attesta in circa 3 milligrammi al giorno che corrispondono mediamente a cinque funghi champignon interi. Al contrario, in paesi come gli Stati Uniti che i consumi di tali alimenti è ridotto al minimo, vi è un maggior rischio di incappare in malattie come quella di Parkinson e l’Alzheimer.