Bergoglio tra i carcerati: il Papa lava i piedi ai detenuti pentiti di mafia
'La lavanda dei piedi capovolge i ruoli'. Sono per la maggior parte collaboratori di giustizia, pentiti di mafia, con una sezione per i malati di tubercolosi polmonare
FROSINONE - Nel giorno del Giovedì Santo papa Francesco è tornato tra gli ultimi. Quest'anno ha scelto i detenuti del carcere di Paliano, in provincia di Frosinone, per il rito della lavanda dei piedi, nella messa in coena domini. Sono per la maggior parte collaboratori di giustizia, pentiti di mafia, con una sezione per i malati di tubercolosi polmonare. "Noi sappiamo amare ma non siamo come Dio che ama senza guardare le conseguenze, fino alla fine": così Papa Francesco nel corso della omelia che ha pronunciato a braccio nel carcere di Paliano: "Per far vedere questo lui che era il capo lava i piedi ai discepoli", ha spiegato Francesco ai detenuti nella omelia riprodotta dalla Radio vaticana. "Quella di lavare i piedi era un'abitudine che si faceva prima dei pranzi e delle cene perché non c'era l'asfalto e la gente veniva con la polvere del cammino e uno dei gesti per ricevere una persona a casa per mangiare era lavargli i piedi, ma questo lo facevano gli schiavi, e Gesù capovolge: lo fa lui». Il Pontefice ha poi lavato i piedi a 12 dei 70 detenuti nel carcere per collaboratori di giustizia e ha dato personalmente la comunione ai detenuti.