28 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Emergenza profughi

Rivolta nel centro richiedenti asilo di Cona, Lega e Fdi chiedono espulsioni immediate

La Commissione parlamentare di inchiesta sui migranti, aprirà un'inchiesta sulla vicenda del centro di prima accoglienza in provincia di Venezia, dove sono stati sequestrati gli operatori dopo la morte di una 24enne nigeriana ospite del centro

ROMA - La Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, e sulle condizioni di trattamento dei migranti, aprirà un'inchiesta sulla vicenda del centro di prima accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, dove è scoppiata una rivolta dopo la morte di una 24enne nigeriana ospite del centro.

Zaia: "Chiudere i centri ed espellere i facinorosi"
Intanto la notizia del rapimento, per una notte, degli operatori del centro ha scatenato una bufera politica con la Lega Nord e Fratelli d'Italia che hanno chiesto al governo di avviare immediatamente un percorso di espulsione degli immigrati irregolari. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato che i centri di accoglienza «si devono chiudere». Bisogna anche «espellere i facinorosi e a seguire tutti quelli che non sono profughi», ha aggiunto Zaia. Secondo il presidente della Regione, dunque, serve «avere la certezza che chi aiutiamo siano profughi: se la verifica dei requisiti avvenisse in Africa anche i cittadini sarebbero più tranquilli rispetto all'ospitalità». Quanto al decesso della giovane migrante, se è forte il «dolore davanti a un fatto così tragico come la perdita di una vita», al tempo stesso «non dev'esserci il minimo dubbio che da noi tutti sono curati nella stessa maniera», ha concluso Zaia.

Salvini: "Bisogna bloccare gli arrivi ed espellere migliaia di persone"
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, a Radio Cusano Campus ha commentato: «Spiace dover ripetere da anni le stesse cose. Sono 5 anni che la Lega denuncia questo enorme rischio che ci stiamo portando in casa. Ci danno dei razzisti, degli allarmisti, dei populisti e adesso stiamo raccogliendo quello che abbiamo seminato. Adesso questa gente che inizia ad essere troppa presenta il conto. Sperando che non sia troppo tardi bisogna chiudere i rubinetti, bisogna bloccare gli arrivi ed espellere migliaia di persone». Il leader del Carroccio ha spiegato che i Cie, previsti dalla legge Bossi-Fini, sono stati chiusi e nel frattempo «sono entrati in Italia almeno un milione di clandestini». L'eurodeputato ha detto che se fosse al governo direbbe alle navi della Marina di soccorrere tutti, «ma di riportarli poi al punto di partenza. Sbarchi zero nel 2017». Salvini ha concluso dicendosi disposto a una collaborazione con il governo sui temi del terrorismo e dell'immigrazione, «ma il Pd deve ammettere i suoi errori, a cominciare dalla cancellazione del reato di immigrazione clandestina che è stato un messaggio culturale devastante».

Meloni: "Intensificare le espulsioni"
Anche la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha commentato i fatti di Cona: «Rivolta in un centro di accoglienza in Veneto. Sequestrati per ore 25 operatori e struttura danneggiata. Il Governo ha annunciato di voler intensificare le espulsioni? Bene può cominciare da qui». La rivolta è scoppiata a seguito della morte di una giovane ivoriana, «un pensiero a lei e ai suoi cari», ha proseguito l'ex ministro della Gioventù. «Ma ha acceso i riflettori su una situazione scandalosa: su 1400 immigrati, solo 40 sono donne; molti sono ivoriani, ma in Costa d'Avorio non c'è nessuna guerra; il centro di accoglienza è piazzato in un Comune di 3000 abitanti, ormai letteralmente invaso. Questi sono i risultati di anni di governo del Pd con la complicità dei voltagabbana del centrodestra», ha concluso Meloni.

Si valuta riapertura Cie
Quanto alle intenzioni del governo, la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza ha annunciato anche di voler ascoltare il ministro dell'interno Marco Minniti, per capire «se predisporre i Cie, centri di identificazione ed espulsione, in ogni regione sia realmente la risposta giusta all'emergenza immigrazione», ha spiegato il presidente, Federico Gelli, perché «i Cie rischiano di creare altri ghetti, meglio l'accoglienza diffusa nei Comuni».

8 ore per l'arrivo dell'ambulanza
«Non possiamo tollerare e non giustificheremo mai episodi come quelli accaduti nel Cpa di Cona in provincia di Venezia», ha dichiarato il presidente della Commissione di inchiesta sui migranti, sottolineando: «È inaccettabile che occorra attendere fino a 8 ore per avere sul posto un'ambulanza che presti i dovuti soccorsi a una migrante, che poi purtroppo ha perso la vita. Ed è ancora più inaccettabile la reazione di coloro che hanno tenuto a lungo assediato i 25 addetti del centro liberati solo a tarda notte». Per questo il presidente della Commissione ha annunciato che «quanto prima la nostra Commissione si occuperà del caso cercando di fare piena luce sui drammatici fatti di Cona ma appena possibile ascolteremo anche il ministro dell'Interno Minniti». E «con lui vogliamo capire se predisporre i Cie, centri di identificazione ed espulsione, in ogni regione sia realmente la risposta giusta all'emergenza immigrazione».

Un sistema di accoglienza al collasso
Gelli ricorda che in Italia ci sono 10 Cie di cui però solo 4 operativi e «l'esempio del Cpa di Cona, passato in poco più di un anno da 50 a 1400 ospiti, ribadisce l'inadeguatezza di queste strutture che troppo spesso diventano ghetti difficili da gestire». «Meglio - ha concluso il presidente della commissione d'inchiesta sui migranti - sarebbe un'accoglienza diffusa sul territorio con la collaborazione di tutti i Comuni italiani e non solo di una parte come accaduto finora».