«Chi tocca un Carabiniere tocca lo Stato»: e Trenta ricorda i 1517 feriti nel 2018
Il Ministro della Difesa sul caso del carabiniere aggredito a Roma da un gruppo di ultras al termine della partita di Europa League Lazio-Eintracht
ROMA - «Chi tocca un Carabiniere (o un militare) tocca lo Stato. Servono maggiori tutele: a Roma ho visto un comportamento esemplare, gli darò un encomio!». Lo ha scritto su Facebook il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, sul caso del carabiniere aggredito a Roma, giovedì sera, da un gruppo di ultras al termine della partita di Europa League Lazio-Eintracht. «Non sappiamo ancora chi sono» gli aggressori, ha spiegato Trenta a Radio 24, «le indagini sono in corso, ma bisogna cominciare a essere un po’ più duri, che vengano perseguiti, che non siano arrestati e lasciati dopo poco tempo. Ogni volta che viene attaccato un carabiniere o un poliziotto viene attaccato lo Stato e dobbiamo dare dei segnali precisi».
Certezza della pena
La ministra spiega che iI carabinieri feriti quest’anno sono stati 1517, il 49% ha riportato lesioni con prognosi superiore ai cinque giorni. «Noi dobbiamo difendere i nostri uomini, ci vuole la certezza dell’intervento nei confronti di chi si è macchiato di queste colpe: non sempre è stato fatto».
Serve encomio
Il militare, ha sottolineato Trenta, «deve essere encomiato, è stato di una grandissima professionalità. Inizialmente, chi ha visto solo una parte del video, potrebbe dire ‘ma come? C’è un carabiniere che ha tirato fuori l’arma’, ma quel carabiniere veramente ha agito in maniera esemplare». «Non era da solo, erano in tre. Uno si è fermato con i tedeschi feriti, gli altri due seguivano il gruppo dei presunti laziali. Lui ha fatto esattamente quello che doveva fare. C’erano tante possibili evoluzioni che per fortuna non ci sono state, ma va notato il suo sangue freddo: ha agito così come avrebbe dovuto fare e deve essere ammirato per questo», ha concluso il ministro.