27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Politica

Berlusconi all'attacco: «Populisti incapaci, il governo cadrà presto»

Il presidente di Forza Italia torna a farsi sentire nell'assemblea del partito a Montecitorio: «M5s peggiore della politica che voleva cambiare, sinistra nel '900»

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, durante una riunione dei gruppi parlamentari di Forza Italia
Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, durante una riunione dei gruppi parlamentari di Forza Italia Foto: ANSA/FABIO FRUSTACI ANSA

ROMA – Si è aperta con un ricordo dedicato a Sergio Marchionne l'assemblea dei parlamentari di Forza Italia allargata a europarlamentari, consiglieri regionali e sindaci del partito. L'assise dei forzisti ha accolto alzandosi in piedi il «pensiero commosso» rivolto dal leader degli azzurri Silvio Berlusconi, alla memoria dell'ex amministratore delegato di Fiat Chrysler. Poi la discussione, nell'aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio, si è spostata sui temi della politica: «Ritengo che questo incontro sia il punto di partenza per il nostro futuro: dobbiamo realizzarlo con una forma di democrazia di base. Dobbiamo saperci organizzare, individuare azioni da svolgere e dare a ciascuno di noi un preciso compito e precisa responsabilità». Il presidente di Fi ha motivato così i colleghi di partito: «Porto il distintivo di Forza Italia con orgoglio. Fatelo anche voi, con lo stesso orgoglio», perché «Forza Italia rappresenta la parte migliore degli italiani: la sinistra è legata ai vecchi disegni del secolo scorso, i populisti sospinti dall'invidia e dall'odio sociale non sono in grado di governare».

Il governo avrà vita breve
«Sono convinto che per far riprendere agli italiani un po' di fiducia nella politica, dobbiamo ribadire il valore della coerenza: non si può, per andare al governo, contraddire tutto o gran parte di quello che si è detto fino al giorno prima, e poi aspettarsi che gli elettori si fidino ancora dei politici. Questo vale per tutti – ha precisato Berlusconi – ma dovrebbe valere a maggior ragione proprio per chi ha chiesto e ottenuto i voti in nome del cambiamento, della lotta alla vecchia politica, ai suoi metodi, ai suoi riti. Anche in questo i grillini si sono dimostrati peggiori della politica che dicevano di voler cambiare». L'ex Cavaliere ha concluso il suo intervento con una profezia sull'esito dell'esecutivo: «Vi dico subito che, guardando alla situazione attuale e a quello che sta succedendo, nel giro di alcuni mesi questo governo finirà».

Conte di sinistra
«Mi dispiace dirlo ma l'azione del Governo Conte fin qui è stata di assoluta mediocrità, e nei prossimi mesi è destinata a peggiorare. Un terzo degli italiani non arriva alla fine del mese. Non si risolve nulla con il reddito di cittadinanza, sarebbe un incentivo alle imprese per licenziare». Quello guidato da Giuseppe Conte, insomma, è «il governo più sbilanciato a sinistra della storia recente. Cosa succederà nei prossimi mesi? Per attuare le pericolose promesse dei grillini – ha affermato il leader di Forza Italia – bisognerà sfasciare l'equilibrio dei conti pubblici, oppure imporre nuove tasse. Entrambe sono ipotesi devastanti per l'economia e per il futuro del Paese. Non avrei mai creduto di ritrovarmi ancora di fronte in Italia a un modo di ragionare, a scelte politiche e di governo, che sembrano venire dall'estrema sinistra del secolo scorso. Troviamo al governo del Paese dei 'sessantottini in ritardo', con la stessa arroganza, la stessa incultura, la stessa violenza verbale di allora, lo stesso disprezzo per la società borghese». A giudizio di Berlusconi, «le politiche economiche del governo, ispirate da Di Maio, sono ispirate dalla peggiore ideologia della vecchia sinistra, quella anti-industriale, statalista, nemica dei produttori». La convinzione dell'ex premier è al contrario che «il futuro è dei liberali, perché credo che solo i liberali abbiano risposte davvero adeguate ad un mondo sempre più complesso». E conclude: «Non c'è neppure bisogno che vi dica che il governo del quale oggi dispone il nostro Paese non è neppure lontanamente in grado di affrontare le sfide» di questi tempi, «non ha neppure la cultura necessaria a ragionare seriamente su questi problemi. Io credo che la bolla di consenso che oggi accompagna i partiti di governo si sgonfierà velocemente, e la politica ricomincerà a correre, a contare e a farsi valere. Io spero che la Lega se ne renda conto in tempo, ricostituendo anche a livello nazionale quell'alleanza di centro-destra che è la maggioranza naturale degli italiani. Quello sarà il nostro momento. Il momento di ridare una casa politica, un progetto serio, una speranza a quella che mi piace chiamare la 'nostra Italia', 'l'altra Italia'. Non è scomparsa l'Italia seria, l'Italia onesta, l'Italia perbene, l'Italia concreta e laboriosa. Non è scomparsa l'Italia dei ceti produttivi, quella che lavora e che vuole lavorare, che non crede nelle illusioni e nelle facili promesse, che non si attende dallo Stato la soluzione di tutti i problemi, ma che chiede solo di essere messa in condizione di lavorare, di crescere, di produrre ricchezza», è la convinzione dell'ex premier.