25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Immigrazione

Salvini in Libia «per fermare i barconi: voglio spostare la frontiera oltre il mare»

Il ministro degli Interni dal Villaggio Coldiretti di Torino: «Il mio obittivo è difendere il nostro Paese» e «fermare anche i carichi di cibi contraffatti»

Matteo Salvini, ministro dell'Interno, durante l'inaugurazione del Villaggio Coldiretti
Matteo Salvini, ministro dell'Interno, durante l'inaugurazione del Villaggio Coldiretti Foto: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO ANSA

TORINO - «Non distinguo tra barcone e barcone: se per salvare vite in mare è giusto dire no al traffico di esseri umani, sono pronto anche a dire no a qualche barcone che vuole attraccare da noi con riso e cibi contraffatti. Prima gli italiani vale non solo per difendere i confini, ma anche per difendere il lavoro e il diritto alla salute». Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dal palco del Villaggio Coldiretti di Torino, presenta la 'missione libica'. Il leader del Carroccio è pronto a partire alla volta di Tripoli: «Stiamo preparando un dossier» ha spiegato a Diariodelweb.it a margine dell'incontro di Torino «per portare aiuto» perché «l'interesse reciproco è che ognuno stia bene a casa sua». E in quell'occasione «se dovrò alzare la voce anche di fronte a qualche potente multinazionale o azienda farmaceutica che mette fuorilegge la dieta mediterranea contate su di me», ha promesso Salvini.

Il viaggio in Libia
«A breve sarò in Libia, per motivi di sicurezza, ma soprattutto per difendere le imprese italiane» ha ribadito Salvini dal palco del Villaggio Coldiretti: «Non pensate che gli altri aiutino per filantropia. Si muovono per difendere il gas e l'interesse economico nazionale. Aver detto qualche no negli ultimi giorni, ci ha aperto qualche porta in Europa. Ora vediamo se riusciamo a mettere a punto un documento con tedeschi e olandesi», ha rimarcato Salvini. «Ci dipingono come egoisti, cinici e fascisti, quando gli italiani hanno fatto molto di più degli altri paesi con i migranti. Quindi voglio far tornare l'Italia ad essere rispettata in Europa», ha concluso.

Spostare le frontiere oltre il mare
Se la riforma del trattato di Dublino prevede «di spostare oltre mare la frontiera e cioè centri di raccolta, identificazione e scelta sul suolo africano dei migranti, perchè 10 su 100 sono profughi veri e gli altri vanno bloccati, questo è il nostro principio. E penso che sia la posizione di Germania, Austria, Ungheria e Polonia». Perché «meglio tardi che mai», ha replicato Salvini, interpellato su un maggior coinvolgimento dell'Europa sul tema dell'immigrazione. Quante alle aperture dei francesi, dopo il vertice Conte-Macron, Salvini ha sviato le polemiche con una battuta: «Sono come San Tommaso. Voglio toccare con mano».