Foggia, arrestato affiliato Isis che indottrinava bambini. Meloni rilancia il reato di integralismo islamico
La proposta della presidente di Fratelli d'Italia
ROMA - "Sgozzare i miscredenti per guadagnarsi il paradiso di Allah. Lo insegnano ai bambini in una scuola coranica, non in Arabia Saudita o in Somalia, ma a Foggia, in Italia. Per questo è stato arrestato il presidente di origine egiziana di una associazione culturale islamica. Cosa altro dobbiamo subire?" È per "combattere queste degenerazioni" che Fratelli d'Italia vuole introdurre il reato di integralismo islamico, "perché per un predicatore di odio fermato, ce ne sono ogni giorno migliaia che fanno proselitismo alla luce del sole incitando alla guerra santa contro gli infedeli. Per fortuna la musica sta per cambiare». Questo è quanto scrive su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
Sotto sequestro il centro islamico
I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria (Gico) di Bari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d'urgenza emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari nei confronti del 59enne egiziano Abdel Rahman Mohy Eldin Mostafa Omer, residente a Foggia, responsabile dell'associazione "Al Dawa", centro di culto islamico nel capoluogo dauno, indagato per associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere. Le indagini - spiega la guardia di finanza - si inseriscono in un più ampio contesto operativo, che nel luglio 2017 ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di Eli Bombataliev, identificato come militante ceceno dell'Isis, e indagato per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale. Le fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca l'intero immobile, la sede dell'associazione culturale "Al Dawa" e tre rapporti finanziari, il tutto per un valore complessivo stimato di circa 370mila euro. "L'arresto di oggi - sottolineano le fiamme gialle - è frutto anche del protocollo d'intesa, stipulato nell'ottobre 2017 tra la guardia di finanza e la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che ha innovato il sistema di prevenzione antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo, attraverso un nuovo flusso di comunicazioni tendente a far convergere nei procedimenti penali, le operazioni finanziarie collegate a soggetti sospettati di legami con il terrorismo internazionale".
Indottrinava bambini
E questi mirati accertamenti svolti dalle fiamme gialle baresi, sono scaturiti da una segnalazione di operazioni sospette a carico del 59enne egiziano e della moglie Vincenza, 79enne italiana, che hanno rivelato in capo ad Abdel Rahman una disponibilità economica sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati, nel periodo dal 2011 al 2017. L'ipotesi degli investigatori è che l'Imam possa essersi procurato le disponibilità attraverso la cosiddetta zakat, una sorta di raccolta fondi, che l'egiziano faceva tra i soggetti di fede islamica che frequentavano il centro culturale Al Dawa. "L'egiziano arrestato, presunto terrorista Isis, insegnava religione ai bambini nel centro islamico 'Al Dawa' Foggia dove 8 mesi fa era stato arrestato imam, ceceno Bombataliev. E mi chiedo: perché il centro islamico è rimasto aperto?" ha commentato su Twitter Raffaele Fitto, presidente di Noi con l'Italia.
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