Paolo Piccini nominato capo di Liguria Digitale
Laureato in ingegneria elettronica all'università di Genova, vanta 30 anni di esperienza maturata nei gruppi del settore tecnologico Olivetti, Marconi, Finmeccanica. È dirigente di azienda dal 1994
GENOVA - Con 16 voti a favore, 2 schede bianche e 11 nulle il Consiglio regionale è riuscito oggi ad approvare a scrutinio segreto la nomina di Paolo Piccini a amministratore unico di Liguria Digitale. Piccini subentra a Marco Bucci che, designato l'8 settembre 2015, il 4 maggio scorso aveva rinunciato all'incarico in seguito alla sua candidatura sindaco di Genova.
30 ANNI DI ESPERIENZA - Paolo Piccini, 57 anni, laureato in ingegneria elettronica all'università di Genova, vanta 30 anni di esperienza maturata nei gruppi del settore tecnologico Olivetti, Marconi, Finmeccanica. E' dirigente di azienda dal 1994. Ha conseguito esperienza in organizzazioni multinazionali con più di tremila addetti ed esperienze di business negli Stati Uniti, Russia, Turchia e Medio Oriente e Gran Bretagna. Nella precedente seduta del Consiglio, la nomina di Piccini era saltata a causa di errori materiali di scrittura del suo nome da parte di almeno due consiglieri di maggioranza che avevano così fatto mancare il quorum.
LA POLEMICA DEL M5S - «A due giorni dalla comica fumata nera, ora è ufficiale: Paolo Piccini è il nuovo amministratore unico di Liguria Digitale. Piccini lavorerà, agirà e si comporterà come ha fatto negli ultimi due anni il predecessore, in piena continuità con la gestione Bucci. Non lo abbiamo detto noi ma il governatore Toti in aula, confermando - anzi, alimentando - tutti i nostri timori di fronte all’uso distorto e propagandistico che è stato fatto di Liguria Digitale sino ad oggi». Lo afferma il M5S Liguria. «Nessuno mette in discussione le competenze di Piccini e la sua idoneità al ruolo. A lasciare perplessi, semmai, è l’uso che la Regione ha intenzione di fare - per sua stessa ammissione - di Liguria Digitale. Una strategia talmente dichiarata e alla luce del sole da apparire provocatoria, di cui Toti sarà la mente e Piccini il braccio operativo. Ci saremmo aspettati una discontinuità rispetto alla sciagurata gestione Bucci. Discontinuità che, nei fatti e nelle parole, non c’è stata. Ha vinto la politica del Red carpet, ha perso la Liguria», afferma il M5S.