23 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Immigrazione

Toti: «Stranieri bestie» è una semplificazione da internet

Lo ha detto il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia commentando le polemiche sulla sua risposta ad un commento razzista postato da un cittadino sulla sua pagina Facebook: «Si parlava degli immigrati che si comportano in maniera indegna».

Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria Foto: ANSA

GENOVA - «Non mi sembra il caso di specificare che non tutti gli stranieri sono bestie perché sarebbe un insulto all'intelligenza degli italiani. E' ovvio che tutti gli stranieri non sono bestie ed è anche ovvio che per bestie si intendono dei comportamenti non esattamente encomiabili fatti da stranieri». Lo ha detto il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, commentando, a margine di una conferenza stampa in Regione, le polemiche sulla sua risposta ad un commento razzista postato da un cittadino sulla sua pagina Facebook ufficiale.
Nessuna presa di distanza, quindi, da parte del governatore della Liguria rispetto al commento pubblicato dal sostenitore sulla sua bacheca ufficiale. «E' ovvio - ha sottolineato Toti parlando con i giornalisti - che era una semplificazione da internet. Chi lavora in una televisione o in un giornale non ha mai sentito un titolo come 'Picchiata dal branco'? Io - ha spiegato - credo di averlo fatto almeno una decina di volte nella mia professione di direttore, vicedirettore e caporedattore».

Una semplificazione che si usa in molti giornali
«Per 'bestie' - ha poi chiarito il governatore ligure - si intendevano quegli stranieri che si comportano in modo illegittimo, illecito, indegno, colpevoli di reati. Una semplificazione - ha ricordato - che si usa in molti giornali e se lo fanno molte persone laureate, che fanno una professione soggetta alla vigilanza di un ordine deontologico, credo se lo possa permettere anche un signore che mi fa una domanda su Facebook».
«La differenza molto semplice sottesa a quel commento - ha aggiunto Toti - è che le 'bestie italiane' ce le dobbiamo tenere e magari fargli scontare una condanna per intero nelle nostre galere, mentre alle 'bestie straniere' forse potremmo anche far scontare la propria pena o se non sono autori di reato ma comunque di comportamenti lesivi dell'ospitalità che ricevono, rimandarli a casa loro».

A sollevare il caso Raffaele Paita
«Non è successo assolutamente niente - ha affermato il consigliere politico di Forza Italia - mi stupisce che ci sia qualcuno talmente privo di argomenti propri da andare a spulciare pagine Facebook dove si dialoga tranquillamente». Secondo Toti, infatti, «è assolutamente corretto rispondere ad una persona che chiede se non sia il caso di espellere gli 'stranieri', che definisce 'bestie' come io spesso ho titolato facendo il giornalista».
«Gli ho ricordato - ha concluso il governatore della Liguria - che sarei semplicemente d'accordo a espellere quegli stranieri che si macchiano di reati o si comportano in modo non degno dell'ospitalità che un Paese gli offre ma non possiamo farlo noi, dovrebbe farlo un ministro dell'Interno o della Giustizia, peraltro ligure, espressione del partito di chi oggi fa polemica». A sollevare il caso era stata infatti la capogruppo del Pd in Regione Liguria, Raffaella Paita.