18 aprile 2024
Aggiornato 03:30
37enne marocchina in manette

Reggio Emilia, prostituta ricattava clienti con video: arrestata

Cliente minacciato da una prostituta: se non avesse sborsato 3.400 euro, lei avrebbe consegnato un video hard alla moglie della vittima

ROMA - «Dammi i soldi o mando i video a tua moglie». Una prostituta di Reggio Emilia aveva capito che poteva arrotondare i guadagni estorcendo denaro ai suoi clienti. La 37enne marocchina, che praticava in un appartamento in Via Turri a Reggio Emilia, è stata arrestata dai Carabinieri dell'Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia perché colta in flagranza di reato.

La denuncia della vittima
Un cliente, intimorito dalle minacce della donna, invece di consegnare i 3.400 euro richiesti dalla prostituta per evitare che il materiale compromettente finisse sotto gli occhi della moglie, aveva contattato i Carabinieri. Si era rivolto agli uomini dell'Arma dicendosi vittima di un'estorsione e, trovato il coraggio necessario, aveva rivelato quanto stava accadendo. La prostituta aveva ripreso di nascosto le prestazioni sessuali avute con l'uomo e minacciava di consegnare il filmato hard nelle mani della consorte dell'uomo se non avesse avuto in cambio il denaro. La vittima aveva, in un primo momento, ceduto alle pressioni della donna, con la quale aveva pattuito un anticipo di trecento euro prima di consegnarle il malloppo.

Il bluff
Spiegata la situazione ai militari, la vittima è stata istruita su come condurre l'incontro con la donna durante il quale l'intervento dei Carabinieri avrebbe permesso di incastrare la prostituta con le mani in pasta e procedere, quindi, all'arresto della stessa. In una busta bianca, gli uomini dell'Arma avevano disposto trecento euro fotocopiati, e, consegnato il finto denaro alla vittima, avevano aspettato il momento dello scambio. L'intervento dei Carabinieri è avvenuto nel momento in cui la donna metteva le mani sulla busta: colta in flagranza di reato, i Carabinieri hanno potuto mettere le manette alla prostituta. L'accusa è quella di estorsione.

Forse altre vittime
I militari hanno ispezionato e perquisito l'abitazione di via Turri, trovando all'interno del «nido» della prostituta, oltre ad una telecamera, diverse videocassette e due cellulari al vaglio degli inquirenti. L'ipotesi è che la vittima che ha sporto denuncia dai Carabinieri non sia l'unica ad essere incappata nella rete della 37enne marocchina. Ora gli investigatori indagano per portare a galla una rete di clienti possibili vittime della donna, anche, e, soprattutto, grazie alle registrazioni audiovisive sequestrate.