19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Giovane 27enne in attesa di ricovero

Frosinone, in pronto soccorso per 27 ore: «Non ti alzare o perdi la barella»

E' successo a Cassino (Frosinone): un giovane si reca al pronto soccorso e viene parcheggiato su una barella, ignorato per 27 ore dal personale sanitario, finché non decide di firmare e uscire per recarsi all'ospedale di Frosinone dove è tutt'ora ricoverato

Giovane costretto a stare 27ore su barella a pronto soccorso
Giovane costretto a stare 27ore su barella a pronto soccorso Foto: Shutterstock

ROMA – Ancora un caso di malasanità nel Lazio. Per ventisette ore un paziente è stato costretto a stare su una barella del pronto soccorso senza ricevere le attenzioni di medici e infermieri. È successo all'ospedale Santa Scolastica di Cassino (Frosinone).

Parcheggiato sulla barella
Il paziente, 27 anni, elettricista di Pontecorvo, era giunto al pronto soccorso dell'ospedale di Cassino con una «situazione epatica non proprio tranquilla». Il giovane, parcheggiato su una barella, è stato letteralmente ignorato dal personale sanitario del nosocomio per ventisette interminabili ore, senza un controllo, senza diagnosi. «Non alzarti da lì, altrimenti non ti resta neppure quella perché la prende qualcun altro», suggeriscono al giovane paziente, invitandolo a non perdere di vista la «sua» barella.

La fuga a Frosinone
Intano le ore passano e il quadro clinico del 27enne ciociaro resta piuttosto critico, ma nessuno si ferma, nessuno degna di uno sguardo il paziente. Passata la notte, il giovane decide di firmare e lasciare l'ospedale, nonostante le condizioni precarie in cui verte la sua salute. Il ragazzo è stato trasportato in tutta fretta dai genitore allo Spaziani di Frosinone, dove ancora oggi è ricoverato.

La testimonianza del sindaco
Come si legge su Repubblica, «quel ragazzo era in uno stato tale che giustificava un ricovero immediato, invece lo hanno ignorato per tutto quel tempo». A parlare è il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo, che definisce la vicenda «incredibile». «Si è sentito male la sera del giovedì, la sua pelle era diventata tutta gialla. Allora venerdì mattina è andato alla Casa della Salute qui a Pontecorvo, ma vengono trattati solo i codici verdi e gialli e non c'è un laboratorio di analisi», continua il primo cittadino. Di qui la decisione di recarsi nel vicino ospedale di Cassino. «Lì avrebbero potuto e dovuto fargli tutte le analisi necessarie, avrebbero capito immediatamente cosa stava succedendo al suo fisico», spiega Rotondo. Il resto della storia è ormai noto. La diagnosi del giovane ponetcorvese reste ancora riservata, ma intanto il sindaco ha scritto indignato una nota ufficiale al commissario della Asl di Frosinone, al presidente della Regione Lazio e al ministro della salute: «Dovranno darmi delle risposte»