24 aprile 2024
Aggiornato 08:30
hanno rubato due km di filo di rame

Roma, la città rischiava di restare senz'acqua: in carcere due ladri

Se non fosse stato per il sistema supplementare di erogazione elettrica automatico in parallelo, Roma sarebbe rimasta oggi sen'acqua potabile. Ecco perché

Roma rischiava di restare senz'acqua.
Roma rischiava di restare senz'acqua. Foto: Shutterstock

ROMA - Oltre due chilometri di filo di rame. Matasse da 3240 chili, per un valore di 50 mila euro. Avevano messo a segno un bel colpo i quattro albanesi presi dai carabinieri del nucleo radiomobile per aver rubato il materiale nell'impianto "Acqua Vergine" di via Collatina, area di proprietà dell'Unità patrimonio e sorveglianza della "Acea Ato spa".

Roma rischiava di restare senz'acqua
Se non fosse stato per il sistema supplementare di erogazione elettrica automatico in parallelo, Roma sarebbe rimasta oggi sen'acqua potabile. I quattro, accusati di rapina dal pm Paolo Auriemma, sono comparsi oggi in tribunale per essere giudicati con il rito direttissimo.

Il furto degli indagati
I giudici dell'VIII sezione del tribunale, dopo aver convalidato il loro fermo ed emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha concesso al difensore degli indagati i termini a difesa e rinviato il processo all'11 aprile prossimo. Gli albanesi, tra i 22 ed i 40 anni di età. Due di loro, Celoj Velo e Rudaj Dorjan, sono riportati nella contestazione formulata da pm Paolo Auriemma in cui si fa riferimento anche ad un soggetto rimasto ignoto e che era alla guida di un furgone. Il gruppo di malviventi sono entrati nell'area dell'Acea con tre diversi automezzi. Dopo aver scardinato il cancello di accesso.