28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
La Ue secondo la terza carica dello Stato

Europa? Per la Boldrini non ce n'è abbastanza

«Non si può andare avanti così», tuona la presidente della Camera, secondo cui bisogna «rilanciare l'utopia dei fondatori dell'Unione». E, ovviamente, aumentare l'accoglienza

ROMA – L'Ue «non può andare avanti così». E su questo punto potremmo anche essere tutti d'accordo, se non fosse per la conclusione di questa frase: bisogna rilanciare se non verrà rilanciata l'utopia dei fondatori, quella che portò a realizzare l'Europa unita. In altre parole, serve ancora più Europa, altrimenti «il sogno si dissolverà». Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini in un colloquio con Repubblica. «No, non si può andare avanti così – ha sottolineato Boldrini – tanto più in una fase di crisi economica che dura ormai da un decennio e di un terrorismo atroce che si diffonde di giorno in giorno». Le masse di emigranti, la disoccupazione e la povertà, le diseguaglianze crescenti, per la presidente della Camera «rendono sempre più necessaria la nascita della Federazione europea, ma pochi passi sono stati compiuti in quella direzione. Uno di essi, tra i più appropriati, fu l'accordo di Schengen» ma ora, a causa dell'immigrazione di massa degli ultimi mesi, «quei confini sono stati quasi ovunque ripristinati; in alcuni Paesi addirittura con la costruzione di muraglie e di reticolati non violabili».

Il ritornello dell'accoglienza
Boldrini ha spiegato che «l'emigrazione continuerà e anziché accoglierla i Paesi europei cercano di arginarla; nel frattempo cresce il peso politico dei movimenti populisti e xenofobi, nazionalisti e contrari all'Europa e alla moneta comune». E «prevedo anche che se questo futuro non sarà sostituito da un'opinione pubblica di tutt'altra intonazione, il sogno europeo si dissolverà». Boldrini ha ricordato la sue iniziative, i suoi colloqui con i presidenti di altre assemblee parlamentari dell'Unione per arrivare agli Stati uniti d'Europa. Una azione, sottolineato, che «io ha battezzata col nome di Eutopia, cioè utopia dell'Unione europea. Mi riferisco al primo gruppo di persone che la pensò e poi lottò per realizzarla in una data molto lontana: 1941». L'utopia d'una «Europa unita, federata, pacifica – ha sostenuto Boldrini – lanciata da un gruppo di antifascisti confinato nell'isola di Ventotene: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann. Il loro motto era 'La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve esser percorsa e lo sarà'». Alla trasmissione di La7 Piazza Pulita, la Boldrini ha poi aggiunto ulteriori dettagli sulla sua posizione riguardo l'emergenza immigrazione. In Siria «non c'è più la possibilità di stare dentro», è in atto «una carneficina, c'è la guerra. Ma c'è anche il diritto internazionale, che dà degli obblighi. Applicare il diritto internazionale vuol dire avere responsabilità e fare fronte a questa crisi migratoria». Perché «non ci si può commuovere solo davanti alla foto del piccolo Aylan, si deve sapere che negli ultimi mesi sono morti trecento Aylan». L'emergenza esiste, insomma, e anche la presidente della Camera lo ammette. Ma il diritto internazionale sembra sempre valere di più di quello dei cittadini italiani.

(da fonte Askanews)