29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
referendum sì o no?

Olimpiadi a Roma, Montezemolo: «La volontà dei romani si è già espressa»

Per il presidente del Comitato promotore il referendum non è necessario, perché l'Assemblea capitolina ha dato il suo consenso

ROMA - «La candidatura di Roma ai Giochi del 2024 è stata promossa lo scorso 24 giugno dall'86% dell'Assemblea capitolina, organismo democratico, espressione della volontà popolare. La decisione è stata condivisa dalla stragrande maggioranza dei romani e degli italiani, come certifica il sondaggio Ipsos presentato a Losanna al presidente del CIO Thomas Bach. Tre italiani su quattro sono favorevoli alla candidatura per l'organizzazione dei XXXIII Giochi olimpici, e due terzi della cittadinanza romana abbraccia il sogno olimpico. Una volontà che non è influenzata dall'imminente campagna elettorale per l'elezione del nuovo sindaco». Lo ha detto il presidente del comitato promotore di Roma 2024 Luca Cordero di Montezemolo in merito alle polemiche riguardante una eventuale referendum.

L'Assemblea capitolina si è già espressa
«L'espressione popolare dell'Assemblea capitolina - continua Montezemolo - ha avviato il nostro percorso in cui sono state coinvolte Istituzioni, Municipi, associazioni ambientaliste, associazioni sportive di base, scuole e università, mettendo in moto un confronto complementare per una totale condivisione nelle scelte. La nostra priorità è chiudere il Dossier e il Business Plan che presenteremo ufficialmente al CIO il 17 febbraio prossimo. Fra meno di un mese ogni cittadino, ogni contribuente conoscerà il progetto nella sua interezza. Non abbiamo mai parlato di numeri e per questo la posizione dei Radicali risulta pregiudiziale».

C'è spazio solo per un referendum abrogativo
Montezemolo chiarisce: «Non siamo contrari alla consultazione referendaria, non spetta a noi proporla, ma la volontà popolare è già stata manifestata dalla delibera votata a larghissima maggioranza in Consiglio comunale. L'eventuale referendum sarebbe unicamente abrogativo e andrebbe contro la scelta democratica già effettuata dai cittadini romani, annullando il supporto dimostrato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Governo italiano, dal Comune di Roma, dai Municipi e dalle altre realtà territoriali, scuola, università, e associazioni fino ad ora incontrate». (Fonte Askanews)