19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Intercettazioni inneggiano a jihad, foto armi e da combattenti Is

«Questo Papa è l'ultimo». Le minacce dei 4 fermati nel blitz

I quattro fermati dalla polizia di Brescia, accusati di apologia al terrorismo e istigazione all'odio razziale sul web si scambiavano messaggi inneggianti al jihad, e lanciavano minacce addirittura contro Papa Francesco

ROMA - I quattro fermati dalla polizia di Brescia, accusati di «apologia al terrorismo» e «istigazione all'odio razziale» sul web si scambiavano messaggi inneggianti al jihad, sui profili Facebook si mostrano con armi e in atteggiamenti propri dei combattenti del sedicente Stato Islamico, esaltando gli attentati di Parigi e lanciano minacce contro l'ex ambasciatore Usa e contro il Papa Francesco: «Questo Papa sarà l'ultimo».

L'indagine
La polizia di Stato di Brescia dal dicembre 2014 aveva avviato un'indagine e controllava i quattro fermati, di etnia kosovara, residenti in Italia nelle province di Brescia, Vicenza e Perugia, perché «segnalati per profili di rischio in relazione a derive terroristiche di matrice islamica». Così, anche attraverso il monitoraggio di Facebook - ha spiegato la polizia - «è stato documentato il loro collegamento con filiere jihadiste attive nel quadrante balcanico e riferibili a Lavdrim Muhaxheri, principale riferimento dei combattenti provenienti da quell'area geografica».

Propaganda jihadista
Tra gli elementi più significativi raccolti dagli investigatori, le immagini presenti sui profili Facebook, in cui i fermati «si mostrano con armi ed in atteggiamenti caratterizzanti i combattenti del sedicente Stato Islamico». Inoltre, il monitoraggio del web ha documentato come tutti gli indagati frequentassero un gruppo Facebook di propaganda jihadista.

Minacce
Le indagini sono state condotte dagli agenti della Digos di Brescia in collaborazione con la polizia kosovara. E proprio uno dei componenti del gruppo, arrestato in Kosovo, aveva espressamente minacciato su Facebook l'ex ambasciatore americano in Kosovo Tracy Ann Jacobson: «L'ebrea americana dice che il nuovo governo combatterà la corruzione ? io dico a questa signora che finché loro saranno in Kosovo non esisterà la giustizia ? questa miscredente merita la punizione con la sharia».

Messaggi contro il Pontefice
I quattro fermati, sempre tramite la rete web, hanno inoltre lanciato messaggi contro il Pontefice e di esaltazione del recente attentato di Parigi: «E adesso dove andrai?? Ricordatevi che non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l'ultimo. Non dimenticatevi ciò che vi sto dicendo!». «Stai buono racconta la verità che loro verranno in Vaticano». Gli altri tre componenti del sodalizio criminale sono invece stati fermati in Italia. Nei confronti di uno di questi è stata adottata per la prima volta la misura della sorveglianza speciale per terrorismo su richiesta del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, con contestuale ritiro del passaporto e di altro documento valido per l'espatrio. Gli altri due sono invece stati espulsi dall'Italia: uno con provvedimento adottato dal ministro dell'Interno per motivi di terrorismo internazionale, l'altro con decreto del questore di Brescia.

(Con fonte Askanews)