29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
La musicista commenta i fatti di Parigi

La pianista Giulia Mazzoni: «Ho paura, ma suonerei anche sotto le bombe»

Dopo l'attentato al Bataclan, non siamo più sicuri da nessuna parte, dice l'artista, «ho paura per tutti». Di ritorno dal suo tour in Cina, la giovane aggiunge: «La musica aiuta il dialogo, è un messaggio di speranza e di pace»

ROMA - Giulia Mazzoni, la giovanissima pianista appena tornata da un tour di successo in Cina, è intervenuta su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del nuovo format LINGUE A SONAGLI condotto dal cantautore Bussoletti in onda ogni sabato alle 14.

«Non siamo più sicuri da nessuna parte»
Coetanea delle vittime del Bataclan e musicista, ha espresso chiaramente la paura di una generazione ma anche la ricetta per ripartire a vivere. Vi diamo qualche anticipazione. Sul macello del Bataclan: «Ho paura. Ho paura che possa accadere qualcosa sul palco o nella vita. Magari sto suonando all’Auditorium Parco della Musica e lì decidono di fare un attentato: a quanto pare accade. Non siamo più sicuri da nessuna parte. Ho paura per tutti».

«Suonerei anche sotto le bombe»
Come si comporterebbe in caso di attentato: «Io suonerei comunque. Suonerei anche sotto le bombe perché la musica è qualcosa che unisce tutti. La musica aiuta il dialogo, è un messaggio di speranza e di pace. Le note sono la corda che uniscono le persone». Su chi mette in dubbio la veridicità del suo tour in Cina: «Ci sono testimonianze fotografiche e video. Ho suonato in cinque città, tutti teatri importantissimi nei quali non solo ho avuto l’onore di esibirmi ma in cui ho avuto una risposta molto positiva da parte del pubblico. C’erano 1600 persone ad ogni concerto. Cercate tutto questo su Internet o su Google. Ci sono foto. Oppure ve le mando io, più semplicemente».

«Chi mi critica mi scriva»
Giulia Mazzoni risponde agli insulti sul web dando la sua mail: «A chi mi insulta lascio la mia mail che è giulia.mazzoni@tiscali.it. Risponderò a tutti gli insulti, anche se alcuni che ho letto già sono terribili. Almeno le vignette su di me sono più divertenti. Per esempio ce n’è una in cui Bart Simpson scrive alla lavagna «Giulia non suona alla Scala a causa della mancanza di uscite di sicurezza». Vediamo se scrivono. Ho cercato un confronto con chi mi insulta ma purtroppo non c’è mai stato. Vediamo». Su Giovanni Allevi: «Non mi sento l’Allevi con le tette. Le tette ce le ho, però, non mi sento Allevi. E’ un bravo musicista e un bravo comunicatore ma non è mai stato un mio punto di riferimento. Io ascolto pianisti che hanno un altro mondo espressivo: mi piace molto Ludovico Einaudi».