Terrorismo, il centrodestra chiede più precauzioni per prevenire gli attentati
Secondo la Lega bisogna chiudere le moschee e i luoghi di culto
ROMA - Con il Giubileo alle porte, il problema sicurezza emerge in tutta la sua importanza nel nostro paese, e in particolare sarà preponderante nella Capitale. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, rassicura gli italiani sostenendo che non esiste un allarme terrorismo, ma il centrodestra dubita delle parole del ministro e invoca misure più drastiche per proteggere il territorio e i cittadini. Intanto, oggi si ricorda la stage di Nassirya.
FdI e Fi ricordano la strage di Nassirya
«Questa mattina al parco Schuster di Roma con una delegazione di Fratelli d'Italia per rendere omaggio alla memoria dei 19 italiani caduti nella strage di Nassiriya. L'Italia non dimentica il loro sacrificio», ha reso noto via Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale non è l'unico partito di centrodestra a ricordare la strage. «Resta indelebile in noi tutti il ricordo del sacrificio dei 17 militari e dei due civili italiani caduti nella strage di Nassirya dodici anni orsono per difendere la pace e la libertà. Un attentato che scosse le coscienze e che ancora oggi riunisce nella solidarietà tutto il Paese. Ai familiari delle vittime giunga un rinnovato pensiero di rispetto, vicinanza ed affetto", si legge invece in una nota del Gruppo di Forza Italia al Senato, in occasione del dodicesimo anniversario della strage di Nassirya in Iraq.
Lega: Bisogna chiudere le moschee e i centri islamici
«Alla luce di quanto emerso dal maxi blitz antiterrorismo, adesso è necessario procedere alla chiusura di tutti i potenziali luoghi in cui il fondamentalismo islamico può crescere e svilupparsi, come le moschee e i centri islamici", scrive a sua volta, in una dichiarazione, il segretario della Lega in Trentino Alto Adige, Maurizio Fugatti. «Una cellula dedita al reclutamento e alla radicalizzazione di militanti nel bel mezzo del Sudtirolo. Quattro jihadisti coinvolti vivevano a Merano, due a Bolzano, uno in provincia, e sono tutti indagati per associazione con finalità di terrorismo internazionale. Un quadro - ha proseguito- che si è sviluppato a causa di anni di lassismo sul territorio bolzanino in cui sono proliferate moschee, centri islamici e associazioni culturali che hanno fatto da substrato alla crescita della cultura vicina al fondamentalismo islamico. Mentre attendiamo l'avvento dell'Islam moderato, che non arriverà mai, i nostri territori vengono invasi dalla proliferazione di terroristi che pianificano attacchi al nostro paese». (Fonte Askanews)
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