28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
forse aprirà nel 2018

Metro C, compie un anno ma la stazione San Giovanni è un'incognita

Molti romani sono entusiasti delle nuove stazioni metropolitane della linea C e dei vagoni senza conducente, ma il suo primo anniversario lascia aperti gravi problemi irrisolti

ROMA - La metro C piace ai romani e sembra aver ingranato la quinta. Ma la stazione di San Giovanni, che dovrebbe collegarla finalmente alla rete metropolitana della Capitale, resta una chimera.

Romani in attesa, ma la stazione di San Giovanni è ancora chiusa
Molti romani sono entusiasti delle nuove stazioni metropolitane della linea C e dei vagoni senza conducente, ma il suo primo anniversario lascia aperti gravi problemi irrisolti. La metro C veniva inaugurata il 9 novembre 2014, con l'apertura del tratto Pantano-Centocelle. Fu un evento storico per Roma. Ma ad oggi, nonostante gli investimenti, è ancora ben lontana dal raggiungere quei livelli standard riconosciuti a livello internazionale per infrastrutture simili e non si avvicina neppure a quelli delle 'sorelle' più vecchie A e B. Il problema è che la linea C non si è ancora 'agganciata' al sistema delle metropolitane romano: la stazione San Giovanni, nella quale dovrebbe finalmente realizzarsi l'interscambio con le altre linee, è ancora chiusa.

Il problema del tronchino di manovra
L'apertura della stazione di San Giovanni sarebbe fissata per la metà del 2016 ma la possibilità che slitti al 2018 è tutt'altro che remota. Il sito di Roma Metropolitane, nella scheda informativa dedicata alla tratta Lodi-Fori Imperiali, rende noto che: «La stazione San Giovanni verrà aperta quando sarà disponibile anche il tronchino di manovra (lo spazio a fianco della stazione capolinea della linea A che permetterebbe ai treni di fare manovra, ndr) in corrispondenza di via Sannio in modo da non penalizzare la frequenza della tratta già in esercizio». Purtroppo, il completamento dei lavori per questo tronchino è previsto per il 2018. Il problema è in corso di valutazione da parte dei soggetti competenti, ma il rischio che si realizzino circa due anni di ritardo sulla tabella di marcia (compromettendo l'efficienza dell'intera rete metropolitana della Capitale) fa rabbrividire.