20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
l'organizzazione criminale agiva vicino anzio

Tor San Lorenzo, tre arresti per sfruttamento della prostituzione

Scoperta e bloccata dalla polizia di stato un'organizzazione criminale che si arricchiva con la tratta di esseri umani

ROMA - Invitavano loro giovani connazionali in Italia con la promessa di un lavoro per poi costringerle a prostituirsi. Una vera e propria organizzazione criminale la cui attività è stata interrotta dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Anzio-Nettuno.

In arresto tre cittadini rumeni
Le indagini degli investigatori - coordinati da Antongiulio Cassandra - hanno condotto all'arresto di tre cittadini rumeni, due dei quali con a carico un mandato di cattura europeo per scontare una pena di 6 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di tratta di essere umani e riduzione in schiavitù. Nella circostanza, l'attività di controllo effettuata nel tempo sul litorale, ha indirizzato i poliziotti nella zona di Tor San Lorenzo di Ardea, e in particolare in alcune strade dove era stato notato un sospetto via-vai di autovetture. Qui, a seguito di servizi di appostamento e controlli incrociati, gli investigatori hanno accertato che in alcune abitazioni erano «ospitate» diverse ragazze.

Il blitz nell'appartamento dove erano sequestrate le donne
Ieri il decisivo blitz. Entrando in un appartamento gli agenti hanno sorpreso una donna rumena, poi identificata per C.G., rumena di 39 anni, e M.D.M. anch'egli rumeno di 35 anni; dagli immediati accertamenti è emerso a carico di entrambi il mandato di cattura europeo. Dalla ricostruzione degli investigatori, è emerso che i due gestivano una tratta di giovani ragazze rumene che, dal loro paese, venivano direttamente accompagnate nella zona del litorale sud pontino per poi essere avviate con costrizione sulla via della prostituzione. Arrestato per il reato di favoreggiamento anche un altro cittadino rumeno che aveva messo a diposizione la propria abitazione come «appoggio» per le giovani donne. I due latitanti, accompagnati in carcere, sono in attesa che il governo rumeno operi l'estradizione già richiesta. (Fonte Askanews)