20 aprile 2024
Aggiornato 08:30
caso insidioso monda

Il padre di Chiara al ministro: «Come possiamo credere ancora nella giustizia?»

Sconto di pena da 20 a 16 anni per l'aggressore di una giovane appena 19enne. L'ha ridotta in fin di vita per gelosia

ROMA - Il pronunciamento della Prima sezione penale della corte d'Appello ha deciso lo sconto di pena da 20 a 16 anni per Maurizio Falcioni, l'uomo che ha ridotto in condizioni gravissime, per gelosia, la sua ex fidanzata. La ragazza è stata in coma per 11 mesi, dal 4 febbraio 2014, giorno del pestaggio. Chiara si è risvegliata, ma resta comunque in uno stato "di minima coscienza".

Le "ragioni" della sentenza
Una sentenza che lascia scioccati, quella sulla sorte di Chiara. «Le motivazioni vengono depositate successivamente, capiremo che tipo di percorso logica ha fatto il giudice per arrivare alla sue decisione» ha sottolineato Massimiliano Santaiti, il legale della famiglia Insidioso Monda. Ma a non darsi pace - e a sentirsi tradito dalla giustizia italiana - è intanto il padre della ragazza: «Lui sa quando finirà la sua pena, la mia pena non finirà mai. Avrà la possibilità di riabiliarsi in società, noi passeremo la vita in ospedale vicino a nostra figlia» ha detto l'uomo in diretta Tv, poi appellandosi direttamente al ministro ha domandato: «Orlando come possiamo fare a credere ancora nella Giustizia?».L'uomo non è l'unico, comunque, ad essere rimasto sbalordito dalla sentenza.

La rabbia del Telefono Rosa Nazionale
«Era a discrezione del giudice decidere di ridurre la pena. E pare lo abbia fatto perché l'uomo che ha massacrato di pugni e calci Chiara Insidioso, dolcissima ragazza di 19 anni, abbia - otto mesi dopo - chiesto scusa. Ci rivolgiamo direttamente al ministro Orlando, che sappiamo essere persona molto sensibile, e gli chiediamo se può essere ammissibile concedere a un giudice una simile facoltà», ha scritto in una nota Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente Telefono Rosa Nazionale, a proposito del caso. «Ci chiediamo come si può concedere una riduzione di pena a un uomo che ha condannato all'immobilità una ragazza innocente, nel pieno della sua vita. Ci chiediamo come possiamo fare a credere ancora nella Giustizia, se bastano delle scuse per uscire prima di prigione, dopo aver rovinato per sempre la vita a una ragazza e alla sua famiglia. Ci chiediamo come si può pensare così di vincere la terribile guerra contro la violenza sulle donne» conclude la nota della Carnieri Moscatelli.